Acquaviva, il punto su agevolazioni commercio: 30mila euro in “Moneta Complementare”

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Con un comunicato stampa l’Amministrazione comunale fa il punto sui provvedimenti volti al sostegno delle attività economiche che hanno avuto conseguenze per le restrizioni dovute alla pandemia.

Tra le misure adottate, anche 30mila euro in “Moneta Complementare”

Oltre all’acquisto di 10 mila mascherine, distribuite gratuitamente a tutte le attività commerciali per incentivare il commercio locale e porre in sicurezza attività e clienti, l’Amministrazione è intervenuta con numerose misure di sostegno.

30mila euro in "Moneta Complementare"

L’Amministrazione fa il punto su agevolazioni commercio: 30mila euro in “Moneta Complementare”

in particolare, per quanto attiene la tariffa rifiuti, è stata prevista l’esenzione totale dalla TARI nei mesi del lockdown per tutte le attività che hanno subito la chiusura forzata.

Sono state disposte semplificazioni per le richieste di occupazione del suolo pubblico, con la possibilità di occupare una maggiore metratura e piazze e strade antistanti, che si aggiunge all’esenzione Tosap 2020;

Ed anche agevolazioni per la TARIG 2020 e uno stanziamento di € 30.000,00 in “moneta complementare”, con voucher convertibili a scadenza del valore unitario di €.10,00 spendibili negli esercizi commerciali di Acquaviva delle Fonti che rientrano nel relativo circuito.

A differenza della valuta ufficiale, la moneta complementare si basa su un accordo volontario, il che permette a ogni comunità di scegliere dei criteri di applicazione. In questo caso, ad esempio, le imprese devono aver subito la chiusura forzata durante il lockdown per poter accedere al circuito complementare.

Infine, affinché le monete locali restino strumenti di scambio e non di accumulo, i voucher sono convertibili a scadenza, entro il 31 Ottobre 2020 (solo pochi mesi dopo essere stati messi in circolo).

L’obiettivo di questo circuito complementare è di fare girare l’economia risparmiando liquidità, il che è di vitale importanza in una situazione di penuria monetaria. 

L’Amministrazione replica alle dichiarazioni del Consigliere di opposizione Francesco Colafemmina a proposito della collaborazione recentemente avviata dal Comune di Acquaviva ai sensi del decreto legge 30.9.2005 n. 203, che consente ai comuni italiani di collaborare alla lotta dell’evasione fiscale utilizzando le informazioni in loro possesso sui cittadini residenti nel proprio territorio e inviando all’Agenzia delle entrate  “segnalazioni qualificate” che contengono indizi su presunti evasori.

Di seguito, il comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale. 

Il 25 giugno abbiamo approvato un atto di indirizzo avente ad oggetto “Attività di recupero evasione tributi comunali.”

Si parte dai principi di equità, di giustizia fiscale e di legalità (cit delibera, come di seguito tutto quanto in corsivo). Nulla di poliziesco, come qualcuno ha voluto interpretare, ma “una più equa distribuzione del prelievo e, quindi, una più equa partecipazione dei contribuenti alla spesa pubblica locale”. “Come fanno i vigili urbani a identificare quanti mq sono stati evasi, non conteggiati, da un ristoratore che ha messo i tavolini fuori nel 2015?”, si è chiesto un consigliere della minoranza. Una svista strumentale o una cantonata? Riportiamo integralmente l’incriminato punto 4:

DI DARE INDIRIZZO ai Responsabili dei Servizi Urbanistica e della Polizia Municipale a porre in essere tutte le attività utili alla partecipazione nella lotta all’evasione fiscale: in attuazione del Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate N° 24114 del 27.02.2012  il corpo di polizia locale è abilitato a svolgere accertamenti e formulare telematicamente le “SEGNALAZIONI QUALIFICATE” per quel che concerne fatti o notizie di probabile/presunta evasione o elusione fiscale posti in essere da persone fisiche o giuridiche. Tali “segnalazioni qualificate” sono suscettibili di utilizzo e rilevanti ai fini dell’accertamento dei tributi statali all’Agenzia delle Entrate ovvero alla Guardia di Finanza, in base all’opportunità e secondo l’ambito e le tipologie di segnalazione indicate nel provvedimento, mentre vengono trasmesse esclusivamente all’INPS le segnalazioni rilevanti ai fini dell’accertamento dei contributi previdenziali ed assistenziali.

Le famigerate “segnalazioni qualificate per contrastare probabili evasioni e/o elusioni” è elementare si riferiscano all’anno in corso e a quelli a venire!

Nel successivo punto si fa riferimento alle annualità 2015 e 2016, ma è a capo! Praticamente, un’altra cosa! “Non è la polizia municipale che deve fare segnalazioni!” E va bene, lo diremo all’Agenzia delle Entrate di modificare il Provvedimento N° 24114 del 27.02.2012 così il consigliere avrà ragione. Non solo, la stessa legge stabilisce che i comuni partecipino all’attività di accertamento fiscale fornendo informazioni, non solo anagrafiche ma anche riguardanti atti sospetti, suscettibili di utilizzo ai fini dell’accertamento dei tributi, che saranno poi valutate dall’Agenzia delle Entrate, quindi nessun onere della prova a carico dei soggetti interessati.

Riguardo poi l’affermazione “si tratta di uno stato di polizia” utilizzata per apostrofare la normale attività gestionale di accertamento che tutti gli enti devono porre in essere, oltre che per evitare danno erariale, anche per evitare che vi siano contribuenti “privilegiati” che possano non pagare le imposte e le tasse, a scapito della collettività ed in particolare degli altri contribuenti, per fortuna la gran parte, che pagano regolarmente ed hanno diritto ad usufruire dei servizi comunali, che vengono forniti anche a coloro che ritengono giusto ed equo non contribuire alla spesa pubblica (ritenendo vessatorie le richieste di pagamento di quanto da loro dovuto), è ovvio che, a causa di questi ultimi, venga erogata una minor quali-quantità di servizi a tutta la collettività.

E’ giusto che tutti debbano pagare le imposte quando sono eque, ma non quando sono inique. Evidentemente il nostro consigliere è titolato a giudicare l’equità delle imposte e ravvisandone l’iniquità, invitare a non pagarle. Ma bravo! Allo stesso modo si potrebbe giustificare qualsiasi atto criminoso se l’attore del gesto ritenesse di aver subito un torto a cui porre rimedio facendo giustizia da sé. Ma non è un bel ragionamento, degno di un rappresentante di parte della comunità che l’ha votato!

Invece, è vero che stiamo vivendo un periodo molto complicato, per le attività e per l’economia in generale (meno, per fortuna per il nostro Comune che ha registrato un avanzo di amministrazione di circa 13 milioni di euro, ma il consigliere non era presente al Consiglio in cui abbiamo approvato il Rendiconto 2019, neanche ai precedenti due in verità!) e infatti lo stesso giorno in cui abbiamo approvato l’atto di indirizzo per la lotta all’evasione, abbiamo anche firmato la delibera “H2O Viva Coin: concessione di voucher spendibili esclusivamente nel comune di Acquaviva delle Fonti finalizzati al rilancio dell’economia cittadina” per sostenere le attività economiche del nostro paese incentivando all’acquisto presso i nostri commercianti. Non solo, la delibera di atto di indirizzo per attività di recupero all’evasione prevede che vengano invitati i contribuenti a regolarizzare la propria posizione usufruendo di dilazioni a lungo termine proprio per andare loro incontro in questo momento di crisi conseguente l’emergenza covid-19.

La consistenza dell’avanzo di amministrazione, già di per sé sarebbe sufficiente a confutare l’apodittica affermazione del consigliere “la lotta all’evasione che si vuole attuare discende “dalla necessità di far quadrare i conti.”

Piuttosto, vorremmo garantire la realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale. L’impresa che evade le imposte, infatti, riesce ad offrire i propri beni o servizi ad un prezzo più basso rispetto a quello praticato dagli operatori onesti, conquistando quote di mercato con metodologie di concorrenza sleale. Non ci sembra assurdo, comunque, pretendere di recuperare imposte non pagate cinque anni fa.

“Di che cosa stiamo parlando!?!” Di equa contribuzione da parte di tutti i cittadini. Di massima disponibilità al ricevimento presso il front-office dei contribuenti per chiarimenti e individuazione di modalità di rimborso a lungo termine. Di comunicazione positiva con i cittadini contribuenti che riduca la percezione dell’atteggiamento del Comune come iniquo.

In merito ai nostri proclami, di seguito le azioni che abbiamo messo in campo e quelle in via di definizione:

  • Acquisto di 10 mila mascherine, destinate ai consumatori acquavivesi, che sono state distribuite, grazie al prezioso supporto della Protezione Civile, a tutte le attività commerciali per incentivare il commercio locale e porre in sicurezza attività e clienti;
  • Differimento del pagamento dei tributi al 30.06.20;
  • Inviti bonari a regolarizzare la propria posizione debitoria per evitare sanzioni e interessi contando su dilazioni a lungo termine, prima dell’invio delle cartelle di accertamento;
  • H2O VIVA Coin: stanziamento previsto dalla Deliberazione G.C. 83 del 04.06.2020, destinando la somma di € 30.000,00, stanziata al cap. 3396 per attivare, a livello sperimentale per il periodo di emergenza e comunque non oltre il 31/10/2020, voucher convertibili a scadenza, cosiddetta “moneta complementare” del valore unitario di €.10,00 spendibili esclusivamente all’interno dei circuiti degli esercizi commerciali del Comune di Acquaviva delle Fonti, come individuati dai rispettivi codici ATECO;
  • Richieste di occupazione del suolo pubblico semplificate con la possibilità di occupare una maggiore metratura e piazze e strade antistanti le attività, che si aggiunge all’esenzione Tosap 2020;
  • Esenzione Tari per i mesi del lockdown per le attività che hanno subito la chiusura forzata;
  • Agevolazione tarig 2020.

L’Amministrazione Comunale di Acquaviva delle Fonti

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