Anche Acquaviva sta con Di Matteo!
Conferita durante l’ultimo consiglio comunale la cittadinanza onoraria al pm Antonino Di Matteo.
di Maria Gargano
A due anni dalla prima proposta di cittadinanza onoraria e delle civiche benemerenze per il pubblico ministero dottor Antonino Di Matteo, le agende rosse ”Resistenza Attiva Placido Rizzotto” di Acquaviva tornano a farne richiesta e, durante l’ultima seduta tenutasi martedì 27 dicembre, il consiglio comunale ha approvato la delibera per il conferimento che avverrà durante una cerimonia ufficiale nei primi mesi dell’anno venturo.
Dopo l’esposizione, avvenuta a gennaio 2015, dello striscione per il pm titolare dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia sotto minaccia da anni, gesto che ha evidenziato un grande esempio civico ai cittadini, il Comune di Acquaviva riprende la questione rompendo un silenzio istituzionale che ogni città italiana avrebbe il dovere di rompere. Come diceva Peppino Impastato (giornalista e attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti) ”la mafia uccide, il silenzio pure”. Il silenzio pericoloso che consente alla mafia di diramarsi con facilità e concessa onnipotenza. Grazie alla tenacia delle agende rosse del nostro paese, alla determinazione dell’assessore ai servizi sociali Costantina Capozzo e alla sensibilità del sindaco Davide Carlucci e di tutta l’amministrazione, quindi, avremo un nuovo cittadino a cui ideologicamente ognuno di noi sarà legato perchè la mafia ha condannato Antonino Di Matteo per ”essersi spinto oltre”, ma condanna nello stesso tempo ogni italiano che resta in silenzio.
Considerato un eroe per la sua imperterrita attività di lotta al potere della mafia, nonostante viva da vent’anni sotto scorta e non abbia tutto l’appoggio dello Stato che, parafrasando lo stesso Di Matteo, non si può dire tale se ha paura di affrontare il problema, il pm merita l’abbraccio di ancora più gente… l’abbraccio di chi ha il coraggio di schierarsi dalla parte della giustizia. Evitare nuove stragi non dovrebbe essere considerato un problema e, nello stesso tempo, credere che la mafia non stia agendo ufficiosamente solo perchè tace, è solo un modo per alimentarla. Come disse Paolo Borsellino prima di morire: “Parlate”!