‘’Arriva l’ispettore’’ … ad Acquaviva
Sold out per l’Anonima G.R. domenica scorsa all’auditorium della parrocchia San Domenico
di Maria Gargano

Foto di Egidio Magnani – fotocommunity
L’Anonima G.R., pluripremiata compagnia teatrale, riconosciuta come eccellenza pugliese dall’Università Bocconi di Milano nel 2010, giunge con lo spettacolo ‘’Arriva l’ispettore’’, ad Acquaviva grazie all’impegno dell’associazione culturale Accademia degli sfollati. L’auditorium della parrocchia San Domenico è gremito di gente in attesa di vedere uno spettacolo preannunciato dinamico e molto ma molto vicino al nostro vivere, o almeno a come amiamo dipingerci per tradizione.
Facciamo incursione dietro le quinte, in compagnia degli attori Dante Marmone, regista e sindaco nella commedia, Tiziana Schiavarelli sorella del sindaco, Toni Vavalle cameriere barra ”ispettore”, Mimmo Pesole assessore alla sanità, e Gianni Vezzoso assessore all’istruzione. Gli attori sono carichi e molto disponibili e, la nostra di eccellenza, Toni, è molto felice di essere riuscito a portare questo spettacolo ad Acquaviva. ‘’L’impegno dell’associazione culturale Accademia degli sfollati – precisa in qualità di presidente- è stato fondamentale, come essenziali e sempre pronti sono gli sponsor che ci aiutano a dare vita a progetti culturali che non si fermano solo agli spettacoli teatrali, a cui comunque stiamo lavorando, ma anche ad esempio il corso di dizione che stiamo offrendo proprio in queste settimane, e soprattutto la volontà di avvicinare il mondo del teatro anche ai bambini.” – ‘’Il teatro – incalza Dante- è educazione, è cultura e porta lavoro. Avere un Teatro nella propria città è un bene inestimabile!’’ – Tutta la compagnia, a questo punto, concorda nell’esprimere il desiderio di poter usufruire del nostro Teatro Luciani, di vederlo vivere per farci sentire animati dalla cultura.
Lasciamo così gli attori liberi di scaldarsi e indossare le loro maschere, finchè il sipario si apre in un atto unico, scandito da tempi incalzanti, frenetici che trasmettono perfettamente le emozioni dei personaggi, scaltri seppur ignoranti, comici seppur satirici, amabilmente mossi dal regista, nella assoluta mancanza di buona fede e nel conseguente delirio della salvezza ad ogni costo.
Entriamo in casa di Oscar, sindaco di un paese sperduto nell’entroterra barese, un paese in cui non si vota per le comunali da vent’anni per una sorta di ”prorogatio” indetta dallo stesso sindaco, fedelmente servito e riverito dagli unici due assessori in giunta, competenti, validi e incorruttibili che fanno delle sorti del paese l’ultimo dei loro pensieri fino a quando, sotto richiesta anonima di molti cittadini, giunge comunicazione che preannuncia l’arrivo di un ispettore mandato dal governo, per rimetterne in regola l’amministrazione.
La storia dei tre maldestri si incrocia con quella di Virginia, sorella del sindaco dalla personalità istrionica, donna forte e determinata a trovar marito, insoddisfatta della sua vita di casalinga, che giunge a far richiesta di una cameriera affidabile alla sorella Ester, trasferitasi a Roma.
La soluzione ai loro mali è ben presto fornita dalla casualità che vede arrivare un cameriere dalla capitale, scambiato quasi ovviamente come ispettore in incognito, degna mira di avance della procace Virginia ( un’esilarante Tiziana Schiavarelli) e delle ”mano morte” dei politici, roccamboleschi, imbranati e sfacciatamente terrorizzati dall’idea di perdere i loro agi.
Tre anime dannate capitanate da un Dante Marmone emblematico, dalla comicità sottocutanea e gli assessori Giacomo ( Mimmo Pesole), uomo forte e deciso, e Gennaro ( Gianni Vezzoso), incauto e insicuro. In tutto questo l’affascinante cameriere Pippo Puppi, un Toni Vavalle ameno e singolare, interpreta un cameriere signorile che però, scoperto l’equivoco, non perde occasione per andar via con il bottino. Questo metterà un po’ di subbuglio negli animi che però non avranno bisogno di molto tempo per trovare un nuovo pretesto per far i levantini.
Una commedia che rivisita con naturalezza l’originale ”L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol’, ambientato nella Russia del 1830, e che descrive una quotidiana propensione al prevaricare in una visuale ironica e coinvolgente. Quasi sicuramente ci sarà replica dello spettacolo che consigliamo a chi non è riuscito ad esserci.