Beni confiscati, il Comune chiede proposte

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Bene confiscato terrazzaIl Comune di Acquaviva chiede alle associazioni idee per il riuso dei beni confiscati alla criminalità. Nell’albo pretorio è stato pubblicato oggi un avviso per recepire “proposte di utilizzo” su appartamenti e terreni un tempo di proprietà di boss, truffatori e usurai. “Il Comune di Acquaviva – è scritto nella manifestazione d’interesse – dispone di diversi terreni e immobili confiscati alla criminalità organizzata, la maggior parte dei quali sono allo stato inutilizzati. Poiché è intendimento di questa Amministrazione Comunale renderli il più presto disponibili per attività associative o istituzionali delle quali possa trarre giovamento la collettività, nel rispetto delle normative che regolano tale materia (legge 646 del 1982 e s.m.i., decreto legislativo n.159 del 2011)”. Di qui la richiesta, rivolta ad associazioni, a cooperative e ai singoli cittadini presenti nel territorio di Acquaviva delle Fonti e nell’intero territorio nazionale perché formulino proposte di massima per la valorizzazione e l’utilizzo dei beni. Le proposte vanno inviate alla mail sindaco.acquaviva@pec.it a partire dal 16 aprile 2016 fino alle ore 12 del 30 aprile 2016.beni-confiscati

Quella del sindaco Davide Carlucci, che ha concordato l’atto con il consigliere comunale con delega ai beni confiscati Pasquale Cotrufo, è una semplice ricognizione, non un bando: “Con la presente richiesta di proposta di utilizzo per l’Amministrazione Comunale non sorge alcun vincolo a proseguire l’iter amministrativo. L’avviso ha un valore meramente consultivo, al solo fine di recepire le istanze delle realtà presenti nel territorio. Le proposte saranno raccolte in una banca dati. L’assegnazione negli spazi avverrà successivamente secondo le modalità previste dalla legge”.

Spiega il sindaco Carlucci: “Vogliamo renderci conto di quali sono le esigenze del territorio per tenerne conto in fase di programmazione. E’ una semplice forma di progettazione partecipata che serve a far sì che la comunità si senta coinvolta nella riappropriazione dei beni che sono stati sottratti al patto sociale che lega una comunità sulla base di regole di convivenza fondate sulla legalità. Naturalmente, per le assegnazioni si procederà poi a regolare procedura comparativa”.

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