Questa sì che è cipolla! La campagna del Comune per sostenere il prodotto

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Gli asini non volanoLa terra non è piattaLa nostra cipolla fresca

Per la prima volta forse nella storia della comunicazione istituzionale, il Comune di Acquaviva lancia una campagna pubblicitaria “teaser“. Si chiamano così le promozioni che all’inizio lanciano messaggi enigmatici, fatti apposta per destare la curiosità del pubblico, e svelano il loro contenuto solo alla fine con l’ultimo messaggio, il cosiddetto “follow up“. Che in questo caso riguarda il prodotto acquavivese per eccellenza, la Cipolla Rossa di Acquaviva.

La campagna pubblicitaria, realizzata da Promo Ambiente e Sviluppo di Lucio Manchisi, non ha avuto costi ma ha già raggiunto un discreto numero di persone attraverso i social e il sito on line di Repubblica. Non si esclude però un investimento per promuovere la cipolla anche in spazi murali strategici nella città di Bari.

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L’articolo pubblicato ieri su “La Repubblica.it”.

La campagna, ideata dal sindaco Davide Carlucci, è stata elaborata con l’assessore all’agricoltura Luca Dinapoli e discussa anche con i produttori. L’intenzione dell’amministrazione, infatti, è difendere la cipolla rossa in un momento di boom della coltivazione (si è passati da venti a novanta ettari nel giro di un paio di anni) e di grande interesse per il prodotto, che comincia a far gola ai falsificatori e agli specialisti del tarocco. Molti infatti spacciano per cipolla rossa di Acquaviva quella di Tropea o di altri territori. La vera cipolla di Acquaviva, invece, si trova solo fra giugno e ottobre e solo ad Acquaviva, questo dice il messaggio. Qualcuno ha già avuto modo di far notare che si sta tentando di allungare, con metodi scientifici, la conservazione della cipolla anche al di là della sua stagione naturale. Per l’amministrazione tuttavia la campagna pubblicitaria non nuocerà alla ricerca per la destagionalizzazione del bulbo e ci sarà modo, in futuro, di far notare l’eccezionalità della “proroga” dell’esistenza di un’eccellenza che altrimenti “vivrebbe” solo per quattro mesi all’anno.

La campagna, inoltre, invita a scegliere le cipolle con il marchio De.Co. La denominazione comunale, già rilasciata da una commissione qualificata (ne fanno parte, fra gli altri, Giuseppe Baldassarre, medico ed esperto di alimentazione ed enologia, e Giovanni Tricarico, direttore generale di Confcooperative Puglia), è allo stato il miglior toccasana contro i falsari, forestieri ma non solo, che nin possono certo avvalersi del riconoscimento rilasciato dal Comune.

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