Carlucci: “Tari, salvaguardare gli indigenti e far pagare le banche”
Con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, Il Sindaco Davide Carlucci prende posizione sugli errori riscontrati da numerosi cittadini nel calcolo degli importi dovuti a titolo di TARI, ribadendo la volontà dell’Amministrazione di porre rimedio alla situazione, evidenziando, tuttavia, che nella maggior parte dei casi gli errori di calcolo sono dovuti alla mancata comunicazione agli uffici comunali della composizione aggiornata dei nuclei familiari o alla mancata comunicazione all’Agenzia del territorio della fusione di immobili, specie quelli situati nel centro storico. Il Sindaco si è impegnato, inoltre, a rivedere alcune posizioni, anticipando la costituzione di un tavolo tecnico formato anche da professionisti esterni all’Amministrazione.
Questa la dichiarazione di Carlucci:
Finora non sono stati riscontrati errori nell’applicazione della Tari: le difformità rispetto ai dati reali dipendono quasi sempre da mancate comunicazioni agli uffici comunali sulla composizione aggiornata dei nuclei familiari o dalla mancata comunicazione all’Agenzia del territorio della fusione di immobili (soprattutto nel centro storico) che formalmente risultano distinti, facendo lievitare l’entità del tributo.
Per il 2017, ho dato disposizioni agli uffici affinché fissino al 30 giugno, anziché al primo gennaio, la data in cui si “fotografa” la composizione del nucleo ai fini del calcolo della tassazioni: questo per evitare che chi ha cambiato residenza all’inizio dell’anno continui a incidere troppo a lungo nella determinazione della Tari (naturalmente questo vale anche nel caso di incremento del numero dei residenti). Ho chiesto anche di individuare un modo per tutelare gli indigenti e di rivedere, per l’anno 2017, alcune situazioni, affiancati da un tavolo tecnico formato anche da professionisti esterni alla nostra Amministrazione e che si riunirà già oggi.
Ad esempio, occorre aumentare ulteriormente il coefficiente per le filiali degli istituti bancari che, comunque, è già quasi al massimo. Bisognerà valutare inoltre se è possibile venire incontro agli studi professionali, per i quali comunque è stata già applicata un’aliquota contenuta e comunque inferiore al massimo previsto per legge secondo quanto stabilito dal Dpr 158 del 1999.
Non possiamo, invece, dar ascolto alle richieste di sospensione degli avvisi di pagamento: non è possibile per legge e anche se lo fosse, ciò creerebbe confusione e disorientamento tra i cittadini. Il rischio che il Comune incassi più del dovuto in quanto il servizio è partito due mesi dopo del previsto, inoltre, è assolutamente infondato: eventuali maggiori entrate serviranno a determinare una sorta di “conguaglio” per la determinazione della Tari 2017.
Per il futuro, stiamo valutando come creare ulteriori sottocategorie che possano distinguere ancora meglio tra esercizi commerciali che producono tanti rifiuti da altri esercizi che ne producono meno: questa distinzione è già stata operata ma puntiamo a essere il più possibile mirati. Sarà garantito, inoltre, un parziale rimborso per i residenti del centro antico interessati dai lavori di rigenerazione urbana. In linea generale, il principio del “chi inquina paga”, introdotto dalle nuove tariffe, che fa pagare anche in base al numero dei componenti, stabilisce un principio di equità che però va calato nelle situazioni concrete della nostra città perché dispieghi a pieno i suoi effetti. Questo sarà il compito dell’assessore al Bilancio, degli esperti e dei dipendenti comunali già al lavoro.