Carosello Italiano, primo appuntamento di “Metti una sera al Miulli”

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un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello e un modo per seguire, attraverso i caroselli, l’evoluzione del Made in Italy e della Televisione italiana.

un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello e un modo per seguire, attraverso i caroselli, l’evoluzione del Made in Italy e della Televisione italiana.

È un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello e un modo per seguire, attraverso i caroselli, l’evoluzione del Made in Italy e della Televisione italiana.

La conferenza spettacolo racconta la storia di un’esperienza capace di inquadrare un’epoca segnata da eventi anche tragici: interruzioni della messa in onda di Carosello si ebbero il 22/11/63 in occasione dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy e il 12/12/69 in occasione della strage di Piazza Fontana.

Il racconto si muove lungo i fronti della creatività con un’attenzione a mettere in relazione i vincoli della censura e l’impegno dei carosellari a produrre soluzioni a volte geniali ed altre volte meno significative.

Nel corso di quei venti anni (1957/77) si percepisce l’affresco di un’Italia pronta a far leva sui suoi migliori riferimenti per dare vita a un grande fermento industriale e culturale.


In Carosello appaiono evidenti i fili che collegano la Pubblicità al Teatro, alla Musica, al Cinema. In questo laboratorio confluiscono oltretutto talenti consolidati e giovani promesse ma anche applicazioni innovative assolutamente moderne.


Attraverso i caroselli è possibile registrare l’ingresso nel mercato – e dunque in Carosello – dei primi prodotti di plastica, i servizi assicurativi e persino i blu jeans (1976). Negli spot, la cucina degli italiani si trasforma e diventa lentamente spazio di vita. Cambiano i costumi, cambiano le persone. Gli elettrodomestici svelano che il lavoro domestico può essere svolto con minore fatica ma devono comunicare con chiarezza che quelle macchine sono robuste (“Funziona sempre”).


Con i suoi 42.000 spot (prevalentemente girati in un giorno a Cinecittà), Carosello è uno strepitoso archivio in cui è possibile rintracciare artisti affermati che si concedevano alla Pubblicità per semplici fini economici per sostenere la loro carriera. Allo stesso modo appare chiara la riluttanza di altri interpreti (non sempre la partecipazione a Carosello era considerata qualificante). Alcuni, come Mastroianni e la Magnani, ne rimarranno a debita distanza.


Un aspetto interessante è anche la nascita di personaggi storici a cui ottimi attori rimarranno profondamente legati: in alcuni casi senza più riuscire a liberarsi del personaggio (Cesare Polacco e l‘ispettore Rock per brillantina Linetti); in altri con un passaggio ad altro prodotto che non mancherà di sollevare polemiche (Calindri per China Martini e poi per Cynar).


Sul palcoscenico televisivo di Carosello appaiono molti personaggi che dimostrano, anche in uno spot di 135″, il loro talento.

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