Coldiretti Puglia, cresce la produzione dell’olio: +35% rispetto al 2016

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Il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commenta le stime di produzione di olio dopo il crollo della produzione degli ultimi due anni: “La campagna olivicola – olearia tornerà su valori più prossimi alla norma attestandosi su quantitativi di olio pari a 225mila tonnellate 

Coldiretti Puglia, cresce la produzione dell'olio : +35% rispetto al 2016

“Dopo le ultime due annate che hanno registrato il crollo della produzione olearia a causa delle difficili condizioni climatiche, la campagna olivicola – olearia tornerà su valori più prossimi alla norma – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – attestandosi su quantitativi di olio pari a 225mila tonnellate, con un calo del 25% rispetto alla media annuale di 300mila tonnellate, ma in crescita fino ad oltre il 35% rispetto all’anno scorso, quando la produzione non era andata oltre le 150mila tonnellate.

Ciononostante l’Italia mantiene saldamente il primato europea della qualità negli oli extravergini di oliva a denominazione di origine e indicazione geografica protetta (Dop/Igp) con il raccolto 2017 che sarà destinato a ben 46 marchi riconosciuti dall’Unione Europea”.

La filiera olivicolo – olearia della Puglia, territorio vocato all’olivicoltura per eccellenza, grazie alle numerose varietà coltivate da nord a sud su un’estensione di circa 400 km, produce a livello nazionale circa il 50% di olio EVO (fonte Sian – MIPAAF).

“Con il marchio comunitario ‘IGP Puglia’ – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – intendiamo sopperire alla storica carenza di programmazione e di un vero sistema di filiera che ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica un paradosso tutto pugliese, ovvero forti nella produzione, deboli sul mercato, un assioma per nulla decifrabile e comprensibile che la dice lunga sulla complessità del sistema produttivo indebolito da avventurieri e speculatori.

E’ opinione diffusa che estendere i controlli alla tracciabilità significa ledere gli interessi delle lobby e delle multinazionali che grazie alle ormai note operazioni di “chirurgia chimica” riescono a mantenere le loro quote di mercato disattendendo tutte le regole e le norme comunitarie in vigore. Queste situazioni hanno reso l’olio d’oliva uno dei prodotti più coinvolti nell’universo delle frodi alimentari”.

L’olio è il terzo prodotto pugliese più esportato – conclude Coldiretti Puglia – per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell’export di olio dall’Italia.

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