Criminalità, nasce la Rete Antimafia Intercomunale

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Una rete di amministratori e cittadini non disposti ad accettare con rassegnazione il dilagare della criminalità.

A lanciarla sono i rappresentanti istituzionali di Acquaviva, Cassano, Gioia del Colle e Santeramo all’indomani del ritrovamento, nelle campagne di Acquaviva, di due chili di tritolo pronti all’uso.

Criminalità, nasce la rete dei comuni

Nella sede del movimento civico acquavivese “Viva” si sono incontrati i sindaci di Gioia del Colle e Acquaviva, Donato Lucilla e Davide Carlucci, il vicesindaco di Gioia del Colle Enzo Cuscito e la consigliera comunale di Cassano Antonia Gatti.

Il sindaco di Santeramo Fabrizio Baldassarre, che aveva annunciato la sua presenza, ha dovuto poi rinunciare per un imprevisto ma ha comunicato di aderire all’iniziativa.

Tra gli altri partecipanti, cittadini, militanti e volontari. Presente anche l’assessore Austacio Busto, che ha denunciato ai carabinieri la mazzetta che ha fatto scoppiare la “tangentopoli della Murgia”.

Cosa propongono gli amministratori?

Lucilla ha insistito sulla necessità di fare opera di sensibilizzazione e Carlucci ha proposto di creare una rete intercomunale di amministratori e cittadini mobilitati contro la mafia.

Cuscito ha lanciato l’idea di un luogo di confronto permanente, una sorta di osservatorio, che consenta agli amministratori di poter dialogare costantemente con le forze dell’ordine sui temi della criminalità e della sicurezza, offrendo loro sostegno e informazioni.

Da parte di Gatti e dell’avvocato Alessio Carlucci si è ipotizzato inoltre di inviare in Procura una “memoria” che, anche solo a livello simbolico, manifesti la volontà dei Comuni di dichiararsi “parte offesa” nel procedimento aperto in seguito alla scoperta dell’esplosivo.

Nei prossimi giorni sarà stilato un documento che conterrà anche le proposte operative di questa “Rete Antimafia Intercomunale”

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