É morto il Maestro Giuseppe Abrusci

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La nostra comunità ha perso il sorriso dell’amato Maestro Giuseppe Abrusci

Le sue bontà, onestà, simpatia, cultura, Arte, e pungente ironia, così tanto apprezzati da chi ha avuto fortuna e gioia di poterlo conoscere, non potranno non esser vivo ricordo, e indelebile, per la Città tutta che egli tanto profondamente ha amato.

É morto il Maestro Giuseppe Abrusci

É morto il Maestro Giuseppe Abrusci

Un ricordo che, mai svanendo, sarà presto memoria tra le più importanti di una Comunità alle cui crescita e sviluppo il Maestro Giuseppe Abrusci ha concretamente e amorevolmente contribuito, formando, attraverso la sua attività quarantennale d’insegnante elementare presso l’Istituto De Amicis, e non solo, centinaia di giovani menti di altrettanti ormai cittadini maturi e Persone rette, per la sua paterna guida, onestamente grate.

Bambini e adulti cui il Maestro, Peppino per tutti, ha da sempre guardato con speranza e positivo ottimismo, nel desiderio costante, immutato e immutabile, di un personale e collettivo ritorno alla consapevolezza d’immense forza e bellezza delle comuni origini e tradizioni ch’egli sentiva e sosteneva così fortemente.

Questo stesso amore per persone e storia, arricchito dalle sue incredibili e sconfinate curiosità e inventiva, ha generato Progetti alla cui realizzazione si è dedicato sempre caparbiamente e incessantemente.

Ricordiamo la lunga serie di documenti video dedicati alle Antiche Tradizioni del nostro Paese di cui, con l’amico fraterno e collega di lavoro e sogni, Maestro Peppino Tancorra, hanno generosamente fanno dono a Biblioteca e Scuole; le trasmissioni televisive che l’emittente locale Telemajg ha voluto dedicare alla diffusione dei suddetti video e a cui gli stessi Maestri Autori hanno volontariamente e entusiasticamente partecipato; l’infinita serie di dipinti che l’Artista Peppino ha dedicato a innumerevoli scorci di quel Centro Storico e i suoi personaggi che egli così tanto ha amato.

E non ultimo, una copiosa raccolta di racconti, aneddoti, storie, filastrocche e proverbi alla cui redazione ha atteso e dedicato questi ultimi, straordinari, 5 anni della sua vita, e alla cui conclusione è potuto giungere serenamente, senza mai concedere al male che lo ha toccato, alcuna tregua o vittoria di sorta su suoi obbiettivi e speranze.

Un male cui aveva già dichiarato guerra anni addietro, combattendo con il suo servizio ciò che era in se stesso contrario alla vita. Vita che egli ha sempre appassionatamente amato, e desiderato mai smettesse di essere tale per quanti per essa lottavano, dedicando quindi gran parte della propria a un volontariato utile per i deboli. UNICEF e ANT le Associazioni che l’hanno visto attivo; bambini e malati, ma anche anziani, cui mai aveva smesso di guardare affettuosamente e la cui voce era così attento a raccogliere riconoscendone valore e sostegno per una Società ormai maledettamente troppo concentrata sull’oggi e sull’effimero.

Un Uomo forte quindi, dai valori saldi; un Cittadino modello, un Padre amorevole, Nonno fantastico e Marito devoto, un Artista unico, un Maestro.

Una persona rara che, in tempi d’abuso e insignificanza dei termini, ha saputo dimostrare nei fatti quanto sapesse esser Umano e che, forse, umilmente, avrebbe declinato gli onori che con questo breve ricordo gli si voglion tributare, con quelle stesse gentilezza e poesia così dolcemente sue che chi l’ha conosciuto veramente ha potuto liberamente godere; perché lui non negava nulla a nessuno, dava, generosamente.

Aperto agli altri e alle meraviglie che quotidianamente la vita ha voluto donargli e di cui non ha mai, fino all’ultimo, smesso d’esser grato.

Una vita rispettata e amata che con queste poche righe, lungi dal voler essere esse perciò pianto o sconforto, s’intende celebrare sorridendo, concludendo, infine, nell’unica maniera in cui naturalmente non potrebbe non essere, con l’unica parola dunque che, siamo certi, nel cuore d’ognuno, anche solo appena e per una volta toccato, sfiorato, da quel meraviglioso sorriso, teneramente ora sboccia:

Grazie…

I Figli. 

Quando muore un maestro ricorda il Sindaco di Acquaviva Davide Carlucciintere classi di ex alunni perdono un padre. Giuseppe Abrusci, il “maestro Abrusci”, era un po’ il padre di molti di noi, anche perché ha continuato fino all’ultimo a vivere con quel suo innato e irriducibile senso pedagogico la vita pubblica. Per molte cose gli dobbiamo essere grati, noi acquavivesi. Ad esempio, di essere stato il pioniere dell’assistenza ai malati del più cattivo dei mali, fondando tanti anni fa ad Acquaviva la prima sezione dell’Ant, l’associazione nazionale tumori, diventando uno dei più attivi punti di riferimento in Puglia. Per questo, e per tanto altro, non possiamo che dirgli grazie.

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