Efira bellissima! Acquaviva e il mito di Sisifo
Il Sindaco Davide Carlucci e un’Acquaviva destinata a spingere in eterno un sasso… al di là del monte
di Maria Gargano
Si narra di un tal Sisifo, figlio di Enarete e di Eolo, che fondò la città greca di Efira (divenuta poi Corinto) e della quale fu eletto primo re. Uomo astuto e privo di scrupoli, dominò la sua gente tra nefandezze e cattiverie ma, dopo aver più volte sfidato gli Dei, ed essersi sbeffeggiato di loro, fu punito in maniera esemplare.
Fu, infatti, condannato a trascinare un enorme masso lungo un ripido pendio di una collina per farlo rotolare dall’altra parte ma, una volta giunto in prossimità della cima, il masso, come spinto da una forza divina, rotolava nuovamente a valle e Sisifo doveva ricominciare da capo. E questo… per l’eternità.
Così la nostra Acquaviva, appena riemersa a nuova bellezza, viene messa alla berlina perché non si crede possibile che questo paese, un giorno relativamente lontano, possa divenire sinergico e produttivo. No, la rigenerazione urbana non basta. No, il turismo non è cosa nostra; l’agricoltura non è un settore d’interesse politico e amministrativo e no, la zona industriale non sarà mai florida e nuova- attesa- fonte di lavoro. Questo il quadro nefasto e disinteressato fatto al nostro paese, proprio in un momento cruciale per il suo sviluppo, stimolata e accompagnata lungo un percorso di crescita… oltre il monte.
Ogni sforzo, come per Sisifo, si rivela essere vano; ogni traguardo buttato nell’oblio e ogni volta lo stesso ”vento divino” getta tutto giù a valle! Nel nostro paese non c’è principio d’armonia che tenga: la bellezza del cambiamento non stimola a fare ancora meglio, bensì a rendere inerme qualsiasi input di sviluppo. Siamo un paese fatto di persone,non ancora di popolazione.