Festa della Cipolla Rossa: Comunicato Ufficiale della Pro Loco “Curtomartino”

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Acquaviva delle Fonti, 20 Luglio 2019

Abbiamo sempre preferito non intervenire nelle discussioni sui social media, convinti che le nostre azioni fossero la miglior risposta, ma dopo tanto leggere e la constatazione che nell’opinione pubblica c’è un po’ di confusione, ci è sembrato doveroso fare chiarezza e condividere questo comunicato ufficiale spiegando la nostra versione dei fatti.

In questi giorni molti acquavivesi hanno riscoperto l’esistenza di una associazione, la Pro Loco “Curtomartino”, che per anni, consentiteci, è stato il cuore pulsante di un evento estivo nato con lo scopo di promuovere il nostro territorio e uno dei suoi prodotti più rinomati, la cipolla rossa. Purtroppo si è parlato della festa della cipolla, per celebrarne l’ultimo atto. E se ne è parlato quasi si trattasse banalmente di una delle tante sagre che in estate vengono organizzate in tanti comuni d’Italia.

La Festa della Cipolla Rossa è stata per noi molto più di una sagra. Se volessimo sintetizzare, potremmo definirlo il momento creativo e festoso di una comunità che si racconta e si promuove attraverso una delle sue eccellenze. Un percorso che nasce da una intuizione del sindaco Nettis nel lontano 1995 e che avremmo voluto concludere con la certificazione D.O.P. della cipolla rossa di Acquaviva. Il tutto con l’obiettivo di offrire nuove opportunità imprenditoriali nell’ambito dell’agricoltura, della ristorazione, del turismo, come accade in tutte quelle realtà coese attorno a progetti condivisi, radicati nell’identità del territorio. Non ci siamo mai sentiti arrivati e ogni anno ci siamo soffermati sui difetti e le situazioni andate storte per poter portare l’evento sempre in crescita, crescita che purtroppo si è fermata. Ma questo comunicato non serve per spiegare solo le ragioni del fallimento della Festa, il nostro intento è principalmente dire, per chi non lo sapesse, che la Pro Loco non è solo La Festa della Cipolla. Questa non è che uno dei tasselli di quel percorso di valorizzazione di Acquaviva che la nostra associazione di volontari ha intrapreso. Un percorso strutturato e studiato e che ha visto molti ragazzi – non retribuiti – avvicendarsi nella gestione dell’Info Point, organizzare visite guidate, eventi, corsi e via dicendo. Energie positive messe a disposizione della comunità e sulle quali speravamo e credevamo si sarebbe potuto e dovuto puntare per garantire ai giovani opportunità di fare impresa con la cultura, il turismo, la promozione locale. Lo stesso dicasi per il progetto legato all’ampliamento degli orari nella gestione della Biblioteca, per il Tandem Linguistico, e tante altre attività che ci hanno visti protagonisti e che non vogliamo elencare per non risultare troppo autocelebrativi.

Oggi, quindi, non ci va di passare per quelli che non “fanno la festa” per strumentalizzazioni politiche o perché chiedevano contributi maggiori. La festa non può essere realizzata perché le sue premesse vengono meno giorno dopo giorno. Difficoltà che abbiamo condiviso in un incontro con il Sindaco dimostratosi comprensivo e voglioso di trovare una soluzione insieme, offrendosi di convocare lui stesso le attività commerciali. Ma evidentemente l’interesse collettivo verso la valorizzazione della cipolla rossa di Acquaviva sembra essersi perso per strada e con la campagna di comunicazione pronta che condividiamo con questo comunicato e le richieste di autorizzazione già inoltrate (Prot. N. 0017927 del 03/07/2019) abbiamo deciso che il rischio per noi era troppo alto, soprattutto in termini economici.

Avevamo già chiesto una pausa di riflessione nel 2017 per ripensare gli obiettivi generali di quel percorso di promozione del territorio attraverso una sua eccellenza, legato alla certificazione della cipolla, ad una virtuosa collaborazione fra imprese agricole, produttori, ristoratori, commercianti, operatori turistici, istituzioni e associazioni. La risposta allora come oggi è la stessa: organizzare un evento al ribasso, privo della visione sottesa al progetto di valorizzazione della produzione locale, col mero obiettivo di dimostrare che qualcuno era comunque in grado di “fare la festa”. La reputazione degli eventi locali dipende tuttavia dallo standing degli stessi. Immaginiamo il caso di Noci: cosa sarebbe accaduto se l’Amministrazione avesse comunque voluto realizzare in economia un evento sul modello “Bacco nelle Gnostre” nel momento in cui l’organizzazione chiedeva lo scorso anno una pausa di riflessione? Che senso ha organizzare ad ogni costo un evento laddove noi che lo abbiamo organizzato per anni abbiamo ammesso una serie di difficoltà che imponevano uno stop?

La Pro Loco non è uno strumento delle amministrazioni o della politica, utilizzabile a seconda degli interessi del momento. Né tantomeno la programmazione artistica, la gestione delle relazioni con gli operatori del territorio (produttori, commercianti, cittadini) può essere delegata ad una Amministrazione sicuramente gravata da problemi più seri. Siamo stati rispettosi dei ruoli, anche quando il nostro è stato prevaricato, anche quando siamo stati utilizzati come fornitori di servizi  e anticipo cassa per Small Market (ottenendo il pagamento dell’ultima parte del contributo   di circa € 9.000 da noi anticipati due anni fa, solo pochi giorni orsono), anche quando ci è stato chiesto di diventare sponsor del programma Cuore di Banda con un versamento di € 8.250,00, pena la responsabilità di far saltare l’intero progetto poiché all’epoca  l’amministrazione non aveva sponsor sufficienti per realizzarlo. Ringraziamo ovviamente per i contributi ricevuti negli anni addietro dalle amministrazioni, ma ci teniamo a sottolineare che tali contributi non rappresentano che il 10/20% dei costi sostenuti per l’organizzazione della festa. Quindi qui non stiamo parlando di una mera questione economica.

A volte Basterebbe fare rete riconoscendo quello che di buono è stato fatto e unirsi per valutare tutto quello che potrebbe essere fatto per potenziare i nostri progetti, senza alcun timore di essere sfruttati o ritenuti inferiori rispetto a chi li ha elaborati.

In questi ultimi anni questo è successo e non ha fatto altro che contribuire alla distruzione di tutto ciò che di buono si stava iniziando a fare.

Serve comprendere i nostri limiti per poter costruire un nuovo inizio. La speranza è che Acquaviva riesca un giorno a ritrovare la coesione attorno ad un progetto, rinunciando ai personalismi e agli egoismi, alle manie di protagonismo, alla presunzione di avere competenze laddove non ve ne sono. Serve puntare sui giovani, sui tanti ragazzi che gratuitamente hanno animato i nostri progetti ed oggi sono i più demoralizzati e stanchi, i più rassegnati dinanzi ad una comunità spesso incapace di riconoscere spazi, progetti, opportunità per le nuove generazioni.

Noi oggi vogliamo assumerci le nostre responsabilità e per questa ragione L’Associazione Turistica Pro Loco “Curtomartino” quest’anno non ha solo deciso di non organizzare la Festa della Cipolla Rossa di Acquaviva delle Fonti ma anche di sciogliere il consiglio, per dimostrare che la nostra idea ha ceduto a fin troppi compromessi ed è arrivato il momento di preservarla per tempi migliori.

Associazione Turistica Pro Loco “Curtomartino”

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