Colafemmina: “nell’incapacità di contestare le idee si sostanzia l’attacco ad personam, il dileggio, lo sfogo di rancori e frustrazioni”

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Con una nota pubblicata oggi il Consigliere Francesco Colafemmina interviene sul clima di conflitto alimentato su FB in queste ultime settimane e nel quale, in più occasioni, lui e il suo gruppo politico sono stati coinvolti.

Francesco Colafemmina

Francesco Colafemmina

Di seguito la nota di Colafemmina:

Non ho ancora incontrato qualcuno che mi abbia detto: “i consigli di quartiere sono una boiata pazzesca” o “le tue idee in merito al senso di comunità da ricreare attraverso uno sforzo costruttivo sono utopie infondate” o ancora “hai fatto delle inutili interrogazioni e mozioni sulla Tari prive di senso” e “le vostre proposte per Acquaviva sono delle sciocchezze”.

Nessuno mi ha ammonito sentenziando: “la tua richiesta di migliorare il programma di Cuore di Banda per gli anni a venire includendo vera musica bandistica è del tutto inutile”.

E per strada nessuno mi ha fermato per intimarmi: “come ti sei permesso di votare a favore di un finanziamento allo Iat?”.

Nell’incapacità di contestare le idee si sostanzia l’attacco ad personam, il dileggio, lo sfogo di rancori e frustrazioni personali.

Non si è capaci, per propri limiti culturali o ideologici, di guardare ai fatti, e allora occorre inventarsi le illazioni, i sospetti, le accuse (se va bene), altrimenti basta ricorrere alle offese gratuite.

Nella retorica si chiama ricorso all’argomentum ad hominem ed è un metodo semplice per spostare l’attenzione dalle idee agli individui.

Un metodo che in alcuni casi trova il suo fondamento nella politica giacché il politico avendo un passato, una storia, può essere confutato nelle sue idee sulla base delle sue azioni passate.

Ma laddove l’avversario non abbia mai svolto una azione amministrativa diventa impossibile contestarne le idee sulla base delle proprie azioni politiche passate.

E così occorre ritagliare un abito sartoriale di negatività sulla sua persona. Se giovane sarà allora inesperto. Se ha una attività sarà allora frutto non del suo lavoro ma del supporto dei genitori. Se la sua linea politica esce dagli schemi precostituiti allora sarà un traditore della sua fazione e via dicendo.

Il tutto con un unico scopo: descrivere l’avversario come un imbelle, un uomo senza qualità, un incapace, un mediocre, e allo stesso tempo un sudicio e vile approfittatore del popolo per i suoi biechi interessi personali.

Tutto ciò da cosa origina? Secondo Schopenhauer “dalla naturale cattiveria del genere umano. Se questa non ci fosse, se nel nostro fondo fossimo leali, in ogni discussione cercheremmo solo di portare in luce la verità […]. Se così fosse, ciascuno non dovrebbe fare altro che cercare di pronunciare soltanto giudizi giusti: quindi dovrebbe prima pensare e poi parlare. Ma, nei più, all’innata vanità si accompagna una loquacità e una slealtà connaturata. Essi parlano prima di avere pensato, e se anche poi si accorgono che la loro affermazione è falsa e hanno torto, deve nondimeno apparire come se fosse il contrario”.

Questo per dire che possono pure continuare “serenamente” nella loro azione quotidiana di scarico delle proprie frustrazioni su Facebook. Che possono anche portare agli estremi più villani i loro attacchi ad hominem. Possono riempire gruppi e bacheche di insulti.

Di fatto, io e il mio gruppo continueremo a preoccuparci dei nostri programmi, di iniziative che possano giovare alla comunità, del confronto fondato sulle idee e sulle proposte e a preservare il rispetto e l’educazione dalla barbarie.

Francesco Colafemmina

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