I sindaci: “Mancano le mascherine, datele a medici e operatori sanitari”

Shares

È emergenza per la carenza cronica di presidi contro il coronavirus e così, i sindaci, sollecitati dai medici di famiglia, scrivono a Michele Emiliano.

Una delle situazioni critiche è proprio quella di Acquaviva, dove molti medici e infermieri hanno difficoltà a garantire l’assistenza.

Mancano le mascherine

I sindaci: “Mancano le mascherine, datele a medici e operatori sanitari”

Un guaio per i pazienti allettati, soprattutto anziani, ammalati e bisognosi di trattamenti e cure come il cambio del catetere o la medicazione delle piaghe da decubito e le flebo.

Il presidente della Regione si è già attivato nei giorni scorsi ordinando 500mila mascherine, ma i tempi di approvvigionamento richiedono giorni.

In questa situazione il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, chiede, vista la carenza, di “prevedere una distribuzione quanto più razionata dei presidi, dando disposizioni precise dei soggetti che li possono acquistare e utilizzare, evitando che le indossino i soggetti meno esposti e che invece non le abbiano gli operatori in prima linea”.

Il sindaco di Cassano, Maria Pia Di Medio, medico, ha predisposto, in accordo con Carlucci e con gli altri sindaci della Città metropolitana di Bari, una nota che sarà diffusa dall’Anci nelle prossime ore.

A Cassano, addirittura, l’assistenza domiciliare è senza infermiere in quanto la stessa è in quarantena.

 

LA LETTERA DEI SINDACI DELLA CITTÀ’ METROPOLITANA

Al PRESIDENTE della Regione Puglia
Assessore alla sanità
COVID-19: 13 marzo 2020
URGENTE

Egr. sig. Presidente,
riceviamo una forte richiesta di aiuto dai nostri Distretti Sanitari presso i quali non è possibile più effettuare l’assistenza domiciliare. Vogliamo ricordare che i pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata sono persone allettate, di tutte le età, con gravi patologie e che richiedono particolari cure (dal cambio catetere, alle medicazioni avanzate per ulcere, piaghe o addirittura processi necrotici, alle alimentazioni parenterali ). Tali procedure sono di pertinenza di personale infermieristico specializzato e l’ADI in Puglia è quella attività sanitaria che ha permesso di ridurre in maniera estremamente sensibile le ospedalizzazioni, da quelle ordinarie a quelle di lungo degenza che sovraccaricavano la spesa sanitaria. E’ inaccettabile la sospensione solo perché mancano i presidi di protezione dal COVID-19. E’ PRIORITARIO PER UN SERVIZIO SANITARIO GARANTIRE L’ASSISTENZA PER PERSONE IN GRAVE STATO DI CRITICITA’. BISOGNA TROVARE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER IL PERSONALE INFERIMIERISTICO e OSS, CHE ANDANDO DA PAZIENTE A PAZIENTE PUO’ ESSERE CAUSA DI CONTAGIO . E’ URGENTE. A QUALSIASI COSTO. Il rischio è quello di intasare i PS ed i mezzi del 118 per le ovvie conseguenze delle mancate cure a questi pazienti cronici che si aggravano sviluppando patologie che richiederanno aggravio di occupazione di posti di degenza e costi. Lo chiediamo da Sindaci, da Autorità Sanitarie Locali (come recita il TUEL), da responsabili della salute dei nostri concittadini. I medici di famiglia non riescono a sopperire a tutte le necessità.
Aspettiamo un suo autorevole sollecito e utile intervento.

I Sindaci della Città Metropolitana

Potrebbero interessarti anche...