La ” Donna del Mistero ” torna a fare tappa ad Acquaviva

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Perfettamente lucida e consapevole, parla un italiano forbito ed è una persona di grande cultura. Ha scelto di vivere in strada e rifiuta di essere aiutata.

Indossa un cappotto pesante, un cappello di lana e cammina con due buste di plastica legate ai piedi, trascinando con sè una decina di buste tra le mani.
La Donna del Mistero torna a fare tappa ad Acquaviva

Una delle foto comparse su Facebook

Il pellegrinaggio della Donna del Mistero, come è stata ribattezzata dai media, torna a fare tappa ad Acquaviva.

Da ieri sui social ha iniziato a girare la foto di una signora che, dopo essere stata avvistata sulla via di Sammichele in direzione Acquaviva, vagava senza una meta apparente tra le vie del nostro paese.

A chi l’ha fermata chiedendo se avesse bisogno d’aiuto, ha raccontato di chiamarsi Anna, qualche volta Maria Bruna, di avere origini abruzzesi e, comunque, di provenire dal centro Italia e di essere legata alla Puglia perché qui, da piccola, trascorreva spesso le sue vacanze estive. Ma la sua identità rimane avvolta dal mistero.

Le preoccupazioni per il suo stato di bisogno, espresse dagli acquavivesi sui social, hanno dovuto cedere ancora una volta il passo alla realtà delle cose, quando si è appreso che la donna, in passato, ha sempre rifiutato qualsiasi aiuto; vuole vivere così la sua vita e sembra non fidarsi dei servizi sociali.

In seguito alla tragica perdita di suo marito e sua figlia, pare abbia raccontato la donna, ha maturato la decisione di abbandonare tutto ed iniziare un personale pellegrinaggio, senza però avere una meta precisa.

Fornisce diverse versioni della sua vita: ad alcuni ha riferito di essere un insegnante di lettere, ad altri di lavorare per una multinazionale ad altri ancora di essere un’impiegata comunale.

Qualcuno dice pure che faceva il magistrato. Ma tutte le versioni del suo racconto hanno in comune il dramma sofferto dopo la perdita della sua famiglia in un incidente stradale o, secondo alcuni, dopo il terremoto che ha scosso l’Abruzzo.

Non è la prima volta, infatti, che fa tappa ad Acquaviva: “più volte il servizio sociale professionale del comune ed anche la Caritas locale si è occupata di questa signora racconta Milena Bruno, ex assessore ai servizi socialile ho parlato anche io personalmente l’anno scorso ma rifiuta qualsiasi tipo di aiuto che non sia legato ad una esigenza del momento (un pasto, una coperta o abbigliamento). Purtroppo il nostro limite è quello della sua libertà personale”.

La sua marcia ha toccato molti comuni leccesi nel giugno 2017. E’ stato allora che, su segnalazione dei cittadini, la sua storia, come racconta la testata locale “Telerama” nel servizio che vi mostriamo – è finanche approdata alla trasmissione “Chi l’ha visto?”; la donna, tuttavia, assicurano i Carabinieri, non è nell’elenco delle persone scomparse e nessuno sembra averla mai cercata, tanto meno dopo l’andata in onda della celebre trasmissione televisiva.

Telerama: la chiamano la donna “del mistero”: la sua scelta di vita in povertà ipnotizza il Salento

 

I tanti commenti degli acquavivesi che in questi giorni l’hanno incontrata durante il suo pellegrinaggio, non a caso definito da qualcuno “francescano”,  confermano che la donna, perfettamente lucida, educata ed estremamente colta, non si è mai fatta convincere ad abbandonare la sua vita per strada.

Toccante la testimonianza consegnata a Facebook dalla nostra concittadina Mariella Nardiello, che è riuscita ad entrare in punta di piedi nell’animo della donna:

Ho parlato con lei per un paio d’ore questo pomeriggio… e non esagero, credetemi, se vi dico che non ho Mai incontrato e parlato con persona alcuna con la stessa sensibilità e cultura!
È una creatura… “mistica” oserei dire…
Non porta il nome che si sta diffondendo sui social (che detesta). Non parla se avverte il “disagio” dell’interlocutore . Ha una voce dolcissima ed una cortesia disarmante. Si rivolge in modo formale.
Non vuole essere: “una patata bollente da passare di mano in mano” per questo -“non vuole dare alcun fastidio ed essere un fastidio”, anche per il suo modo di essere, quindi si vede costretta a spostarsi spesso se si sente “osservata” e soprattutto non dà informazioni personali, se non l’espressa volontà di continuare il suo percorso nella serenità della sua consapevole scelta.
L’ho lasciata mentre, chiedendomi la cortesia di aiutarla a trasportare il suo “bagaglio” sul treno, col sorriso felice dei suoi occhi mi ha salutata, congedandosi in un modo meraviglioso ed indimenticabile.
Avrei voluto precipitarmi alla nuova destinazione, ma avrei tradito la sua fiducia ma… spero di incontrarla ancora e ancora e ancora, perché se non rischiassi di sembrare pazza, azzarderei l’ipotesi di avere incontrato ” un angelo ” … Credetemi!
❤️
Ce ne fossero tante di Creature simili…!

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