La Finanza indaga sui Caf della Cgil: accesso ispettivo anche ad Acquaviva

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guardia-di-finanzaCome da copione, l’operazione è scattata nelle prime ore del mattino dello scorso venerdì 1 luglio, quando gli Agenti del Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle hanno eseguito i loro accessi ispettivi nella Camera Metropolitana della Cgil al quartiere Japigia, nella sede del Caf di via Di Cagno e, infine, negli uffici Caf Cgil di Terlizzi e di Acquaviva delle Fonti.

I militari della Guardia di Finanza hanno fatto allontanare il personale, chiuso gli uffici al pubblico e proceduto al sequestro di documentazione cartacea ritenuta rilevante ai fini dell’inchiesta, svolgendo anche alcuni controlli sulle evidenze del sistema informatico.

Nel mirino della magistratura è finita la gestione, negli ultimi anni, dei Caf Cgil, i noti centri di consulenza fiscale presenti nella maggior parte dei comuni del Barese e nei quali trovano lavoro 32 dipendenti a tempo indeterminato e altri a tempo determinato.

Le indagini della Procura di Bari -affidate al sostituto procuratore Dr.ssa Angela Morea – riguardano, più direttamente, la «Bari Servizi e Lavoro» – società controllata al 100% dalla Cgil e specializzata nell’assistenza fiscale – al centro di un circostanziato esposto presentato alla Procura del Repubblica di Bari e dal quale sembrerebbero ipotizzarsi irregolarità gestionali nella contabilità del personale, nei rimborsi statali per l’attività fiscale e nei contratti applicati ai dipendenti dei Caf.

I fatti sottoposti al vaglio della Magistratura farebbero riferimento ad alcuni contratti di lavoro precari della «Bari Servizi e Lavoro» che, in più casi, sono sfociati in cause civili presso il Tribunale di Bari, a volte anche per il riconoscimento di patologie sanitarie gravi, oltre che a presunte «compilazioni non necessarie di modelli 730 o Isee» e per le quali sarebbero stati erogati i previsti rimborsi, tuttavia non dovuti, da parte dello Stato.

Si indaga anche su «contratti di Co.co.co di poche ore giornaliere che avrebbero camuffato un rapporto di lavoro full time con tanto di straordinari non retribuiti» e «personale formalmente in ferie che avrebbe prestato servizio nei mesi più caldi dell’attività fiscale». Un altro punto messo in evidenza dall’esposto è la «commistione tra alcune cariche della Bari Servizi e Lavoro e della Cgil con passaggi di contratti lavorativi».

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