Le monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti: prime indagini

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Le monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti: prime indagini

di Nunzio Mastrorocco e Nicola Montenegro

Rinvenute durante alcuni scavi del 2016 a nord del territorio di Acquaviva delle Fonti, nella zona denominata Malano, oggi esposte presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti (AMA) a Palazzo de Mari, dodici antiche monete sono tornate alla fruizione della nostra (e non solo!) Comunità.

monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti

Le monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti: prime indagini

Attraverso l’interesse e la curiosità di chi scrive, ci si è accostati con massima cautela e circospezione alla “lettura” dei preziosi manufatti, perseguendo il modello della investigazione scientifica pura, al fine di attribuire prime possibili collocazioni temporali a tali bronzi.

I primi esiti rinvenienti dall’osservazione di due semplici visitatori del Museo riportano molto indietro nel tempo. Delle dodici monete esposte, sette sono in buono stato di conservazione e consentono di effettuare ricerche più mirate.

Emesse tra il 138 e il 337 d.C. sono le monete della Roma Imperiale: un sesterzio di Antonino Pio, un follis di Massimiano e un follis di Costantino II. Queste monete confermano la presenza di un nucleo abitativo a Casalis Malani (presso l’Acquaviva odierna) già in età romana.

Coniate cinquecento anni dopo, tra l’886 e il 1028 d.C. sono le quattro monete bizantine con disegni epigrafici di sole lettere o effigi di vari basileus (sovrani) raffiguranti Leone VI e suo fratello Alessandro, Costantino VII e sua madre Zoe, Costantino VII e/o Romano I; il follis di Basilio II e Costantino VII vede la raffigurazione di Cristo Pantocratore.

Anche in questo caso si documenta la presenza abitativa almeno sino a circa mille anni fa nel suddetto territorio di Malano.

Purtroppo taluni ‘vincoli’ non hanno consento di osservare più da vicino il retro delle monete, pertanto è giusto precisare che gli esiti qui di seguito proposti poggiano sulla osservazione di una sola faccia per ogni singola moneta (quella appunto esposta al pubblico); tanto, comunque, è stato sufficiente a costruire le prime seguenti congetture!

Il presente studio anticipa una pubblicazione più puntuale ed articolata curata dagli scriventi che sarà ricca di ulteriori informazioni e potrà forse rappresentare un primo tassello per i professionisti della materia che vorranno approfondire lo studio di queste monete.

monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti

Le monete antiche custodite presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti: prime indagini

 

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