Oltraggiato il cippo in memoria di Antonio Dinielli

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Rubate da ignoti le cinque piante di ciclamini rossi che adornavano il cippo in memoria dell’Agente scelto di Polizia acquavivese Antonio Dinielli, medaglia d’oro al valore civile.

Sono stati i famigliari dello scomparso a denunciare l’episodio sui social, condannando con forza e senza mezzi termini gli autori del vile gesto.

il cippo in memoria di Antonio Dinielli

Oltraggiato il cippo in memoria di Antonio Dinielli

Le autorità stanno cercando di identificare, anche visionando le immagini registrate dalle telecamere in zona, gli autori dell’odioso oltraggio, mentre l’Amministrazione Comunale ha già affidato all’impresa responsabile del verde pubblico il compito di provvedere alla piantumazione di nuove piante ornamentali.

Il giovane agente morì durante un inseguimento la notte del 23 novembre 2005, alla guida della sua Volante, dopo aver intercettato a Bari un’auto rubata con due malfattori a bordo. L’auto di servizio, probabilmente a causa dell’asfalto viscido per la pioggia, sbandò e finì la sua corsa contro il guard-rail, spezzandosi in due. Antonio morì sul colpo, mentre il collega che viaggiava con lui rimase gravemente ferito.

Per questo, il cippo in memoria di Antonio è un simbolo voluto da tutta Acquaviva per onorare un servitore dello Stato, esempio di elette virtù civiche ed encomiabile spirito di servizio spinti sino all’estremo sacrificio.

Un gesto vile ed ignobile, dunque, che sta suscitando grande indignazione nella comunità acquavivese ed impone di stringerci idealmente tutti attorno alla famiglia Dinielli.

Una famiglia che ha sopportato ben altro, ma contro cui un atto di tal genere non è ammissibile.

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