Omicidio e lesioni stradali. Venerdì 24 marzo la conferenza del Movimento VIVA
Un’occasione per comprendere i rischi dei comportamenti imprudenti alla guida, oltre che per ricordare il valore della vita, della responsabilità verso se stessi e soprattutto verso gli altri.
di Alessio Carlucci, Avvocato del Foro di Bari
Il 24 marzo prossimo si terrà presso la sede del movimento VIVA in Piazza Vittorio Emanuele una conferenza pubblica sul tema dell’Omicidio e delle lesioni stradali gravi e gravissime, fattispecie nuove di reato introdotte nel marzo 2016 e che prevedono pene molti pesanti per i trasgressori.
Interverranno relatori molto qualificati in materia tra cui il dott. Francesco Pellecchia, Magistrato in servizio presso il Tribunale penale di Bari, il dott. Modesto Abruzzese, Vice commissario della Polizia Stradale di Bari e il prof. Edmondo Ceci, docente all’Università di Bari e consulente U.O.C. di Patologia Clinica e Microbiologia all’Ospedale Generale Regionale Miulli.
Nel corso della conferenza verranno illustrati i contenuti normativi oggi in vigore in termini accessibili a chi non è addetto ai lavori perché lo scopo della iniziativa è informare nel modo più chiaro e completo chi si pone alla guida di un veicolo a motore e le conseguenze legali che possono derivare a carico di chi, violando determinate norme del Codice della strada, provoca la morte o lesioni gravi o gravissime di terze persone.
Seguirà una casistica sugli incidenti stradali con morti o feriti registrati dopo la entrata in vigore della nuova legge al fine di accertare se questa ha prodotto effetti positivi, quantomeno sul piano della prevenzione.
Infine, la conferenza punterà sugli aspetti propriamente medici, sia per quanto riguarda la incidenza dell’alcol e delle sostanze stupefacenti sulle condizioni psicofisiche di chi si pone alla guida, sia sui metodi di rilevamento delle sostanze anzidette su chi ha provocato un incidente mortale o con feriti.
Nei precedenti contributi su questa testata mi sono intrattenuto su alcuni aspetti della nuova legge, in particolare sul trattamento sanzionatorio nei confronti di chi guida dopo aver assunto alcol o droga e le pene non meno pesanti per i neo patentati.
Rimane oggi da esaminare altre condotte che pure rientrano nelle fattispecie sopra indicate ma che possono essere poste in essere da soggetti cd. sobri (non avendo assunto alcol o droghe) i quali, ciò nonostante, possono andare incontro a pene detentive molto pesanti.
Il legislatore ha previsto pene da cinque a dieci anni di carcere per chi assume una condotta di guida gravemente imprudente, causando la morte di una o più persone.
Più in particolare, per chi supera la velocità in misura doppia o superiore a quella consentita in un centro urbano (e comunque non inferiore a 70 kmh).
Su strade extraurbane le suddette pene saranno comminate a chi supererà di almeno 50 kmh il limite di velocità prescritto in caso di incidente con esito mortale.
Stesse conseguenze per chi non rispetta il semaforo rosso o procede con l’auto o la moto contromano.
Analogo trattamento sarà riservato a chi provoca un incidente mortale invertendo il senso di marcia in prossimità di una curva, un incrocio, un dosso o attraversamento pedonale; ovvero effettui una manovra di sorpasso in prossimità di quei luoghi.
Nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime le pene comminate saranno rispettivamente da un minimo di un anno e sei mesi a un massimo di tre anni (lesioni gravi) e da un minimo di due a un massimo di quattro anni (lesioni gravissime).