Parla Onofrio Gasparro: “con la Volleyup riabbraccio la mia Acquaviva”

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Parla il nuovo collaboratore della società pallavolistica femminile di serie D

C’è un nuovo importante ingresso nella grande famiglia della VolleyUp & Eulogic Acquaviva.

Da qualche giorno la VolleyUp & Eulogic si avvale della preziosa collaborazione di Onofrio Gasparro, “acquavivese di ritorno” perché, dopo tanti anni trascorsi al Nord per motivi di lavoro, dallo scorso anno è tornato con tutta la famiglia nella sua città d’origine.
Parla Onofrio Gasparro: “con la Volleyup riabbraccio la mia Acquaviva”

Parla Onofrio Gasparro: “con la Volleyup riabbraccio la mia Acquaviva”

Ovviamente Onofrio Gasparro non è nuovo al mondo della pallavolo, anzi: sudore sul parquet e scontri sottorete per lui sono stati pane quotidiano per diverso tempo…”in effetti, ancor prima di lasciare la Puglia ho fatto parte di una società storica quale l’Acquaviva Amicizia Volley. Ho cominciato come palleggiatore e, sempre in questo ruolo, ho maturato alcune esperienze nel gruppo sportivo militare dilettantistico e in una società bresciana con cui ho ottenuto diverse promozioni”.

Poi il trasferimento in provincia di Piacenza e qui, ancora a livello dilettantistico-amatoriale ho ricoperto vari incarichi – dall’aiuto allenatore fino al dirigente – per una società di Castel San Giovanni. Ma la passione per il campo non è mai tramontata, tanto che ho smesso definitivamente di giocare tre anni fa, all’età di 45 anni”.

Com’è nato il tuo rapporto con la VolleyUp?

“Cominciando dal fatto che, pur stando al Nord, non ho mai spezzato il mio strettissimo legame con il Sud e con la città di Acquaviva. Conoscevo già il Direttore Sportivo, Giuseppe Petrelli, e con grande trasporto ed entusiasmo mi parlava da tempo di questo progetto ambizioso, invitandomi a collaborare. Alla fine, pur non avendo molto tempo a disposizione, ho ceduto all’offerta, tentato dal fatto di poter offrire il mio contributo ad una realtà che può aiutare in modo significativo alla crescita dello sport acquavivese”.

Che ruolo ti è stato affidato?

“Entro ovviamente in punta di piedi, non tanto con ruolo preciso, quanto con lo scopo di essere utilizzato laddove potrà servire alla società. Al momento darò una mano alla formazione Under 16 come secondo dell’allenatrice Imma Ciccarone. Ho seguito solo qualche seduta di allenamento finora, ma posso dire di sentirmi già perfettamente calato nella realtà. Più in là vedremo se ci sarà bisogno di fare altro. Quello che mi preme sottolineare è il fatto che non devono contare gli incarichi, ma la passione innanzitutto”.

Le prime impressioni di questa società nuovissima nel panorama locale?

“Assolutamente positive e non lo dico solo perché adesso ne faccio parte. Basta farsi un giro nel paese per percepire l’interesse e l’affetto crescente che c’è attorno alla VolleyUp. Questo è merito di chi ha saputo dar vita e poi sviluppare un progetto decisamente ammirevole, comunicandolo alla città sotto la giusta veste. Anche se si tratta di una società di serie D ho notato molta organizzazione, tipica delle categorie superiori, e questo conferma il fatto che chi lo staff dirigenziale è composto da persone che conoscono alla perfezione il mondo della pallavolo e sanno quali tasti pigiare per poter ottenere i risultati”.

Tra i tanti aspetti positivi di questa esperienza, quali ti piace evidenziare?

“Due in particolare. Prima di tutto il fatto che l’entusiasmo trascinante di questa società stia avvicinando al mondo della pallavolo tante ragazzine e, soprattutto, stia coinvolgendo l’intera cittadinanza: sugli spalti, durante le partite, non ci sono solamente i genitori o gli amici delle ragazze, ma anche tanti acquavivesi che prima d’ora non avevano nulla a che fare con questa disciplina sportiva. Il secondo aspetto che voglio evidenziare è il recupero del palazzetto Tommaso Valeriano: noi cittadini di Acquaviva abbiamo vissuto con grande dolore l’abbandono e la vandalizzazione della struttura; l’ho lasciato che sembrava un capannone grigio, lo ritrovo oggi come un vero e proprio impianto sportivo, colorato, animato, pieno di giovani, di vita, di voglia di fare. Finalmente!”.

In conclusione, tu che hai vissuto per anni le realtà sportive del Nord, c’è ancora così tanto gap da colmare?

“Beh, ci sono ancora molte differenze, e non parlo solo delle strutture che, come si può immaginare, sono di più e meglio gestite. E’ soprattutto una questione di maggiore cultura sportiva che poi si traduce nei numeri: al Nord è difficile trovare un ragazzo che non faccia sport e così, più sono i giovani che praticano una disciplina più alte sono le probabilità di far crescere talenti. Qui invece c’è ancora molta dispersione, tanti ragazzi che purtroppo non hanno voglia di allenarsi in palestra. E poi, forse, dovremmo cominciare a lamentarci un po’ meno e darci un po’ più da fare. Proprio come sta facendo la VolleyUP”.

Intervista a Onofrio Gasparro a cura dell’Ufficio Stampa
VolleyUp & Eulogic Acquaviva

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