Premio Nazionale alla Bontà per la Classe 2A Turismo del Colamonico – Chiarulli
“Valorizziamo la diversità. L’inclusione tra i banchi di scuola”.
Questo lo slogan dell’evento che si è svolto mercoledì 18 dicembre presso l’auditorium “Vitolla” dell’IISS Colamonico – Chiarulli di Acquaviva.
È stato un pomeriggio di riflessione e confronto sull’inclusione scolastica organizzato in occasione della premiazione della classe 2 A Turismo, che ha vinto il “Premio alla bontà Hazel Marie Cole” (unica classe premiata a livello nazionale).
Questa classe si è distinta per il modo in cui ha accolto Francesco – un ragazzo affetto da tetraplegia spastico-distonica – riuscendo a creare un clima realmente inclusivo.
È stato un dialogo a più voci che ha visto alternarsi rappresentanti delle scuole e delle istituzioni del territorio, esperti di formazione, docenti, educatori, genitori e studenti che hanno saputo raccontare l’inclusione ciascuno con le proprie competenze ed esperienze.
I lavori si sono aperti con il saluto della nostra Dirigente Chiara Losurdo che ha lasciato poi la parola al Dirigente Leonardo Campanale (I.C. “Rodari-Alighieri, Casamassima) e alla Dirigente Valeria Brunetti (I.C. De Amicis-Giovanni XXIII), entrambi visibilmente emozionati nel tornare nella scuola che fino all’anno scorso li enumerava tra i suoi docenti.
Dopo il saluto dell’Amministrazione Comunale portato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Pasquale Cotrufo, molto sensibile alle problematiche inclusive, è stata la volta delle esperte, la prof.ssa Rosy Paparella e la dott.ssa Annalisa Lattarulo che hanno, infine, passato il testimone a docenti, genitori e studenti della 2 A TUR.
Si è parlato di inclusione nel senso più vero e più profondo del termine, quello che ci rende consapevoli della nostra diversità, del desiderio che tutti proviamo di essere accettati per come siamo, e che ci interroga anche sul senso e sul significato che dobbiamo dare alla nostra unicità.
A tal proposito la prof.ssa Paparella ha raccontato l’esperienza di Claudio Imprudente, un tetraplegico definito “vegetale” alla nascita e che, invece, ha scelto quale “pianta” essere e così l’esperta ha concluso il suo intervento con un invito ai ragazzi presenti: “scegliete quale pianta diventare e impegnatevi per poter sbocciare”.
Gli studenti hanno poi ripercorso l’esperienza inclusiva vissuta e lo hanno fatto esprimendo la loro vena artistica e creativa attraverso video, foto, lettere, musica, poesia ed una canzone rap composta per l’occasione; i docenti hanno, invece, provato a riflettere su quanto avvenuto interrogandosi su quali siano stati gli “ingredienti” di questa ricetta così ben riuscita.
Anche i genitori sono intervenuti e lo hanno fatto in modo molto commosso, mettendosi in gioco e vincendo la naturale resistenza a parlare in pubblico ed è stato molto emozionante vedere i ragazzi commuoversi mentre ascoltavano i loro genitori parlare.
Di certo si è trasmessa una nuova concezione di disabilità, si è parlato di pregiudizi e, potrebbe sembrare esagerato dirlo, anche del senso della vita, perché troppo spesso definiamo come “inutili” le vite che non rispecchiano i canoni della salute, della “perfezione”, per poi scoprire, invece, quanto tutto ciò che riteniamo essenziale, forse in fondo non lo è.
Tutti hanno raccontato come uno studente che “sulla carta” si presentava difficile, problematico si è trasformato in una risorsa fondamentale, un “lievito” silenzioso ma efficace, capace di “fermentare” nuovi processi e, soprattutto, di “far crescere” i compagni di classe, i docenti, i genitori e tutta la comunità scolastica.
Questa esperienza ha davvero consentito di imparare ad “amare la differenza”, l’unico antidoto contro la dilagante “indifferenza” che ci rende persone incapaci di sentire e di costruire relazioni con gli altri.
È interessante sottolineare che il Premio alla Bontà nasce proprio con l’intento di “far conoscere il bene fatto di piccole cose quotidiane, spesso quasi invisibili, (…) un bene che può contrastare efficacemente la cattiveria, la stupidità, la disperazione soprattutto se viene alla luce, se è conosciuto e pubblicizzato”, e riteniamo che davvero l’evento abbia consentito a tutti i partecipanti di vivere un’esperienza significativa e densa di buone speranze.
articolo e foto: IISS Colamonico – Chiarulli di Acquaviva.