Pura Defluit: restano ai domiciliari Giacinto Forte e Vito Raffaele Lassandro
Il Tribunale del riesame di Bari ha rigettato le richieste di revoca degli arresti domiciliari, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari.

L’ex Sindaco di Altamura Giacinto Forte
Dopo la decadenza dall’incarico, disposta in applicazione della Legge Severino, il sindaco di Altamura Giacinto Forte, arrestato il 12 luglio scorso insieme con altre dieci persone nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari su presunte tangenti ricevute da amministratori e tecnici di alcuni Comuni della provincia in cambio di appalti, il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato la sua richiesta di revoca della misura cautelare, ritenendo ancora sussistenti gravi indizi di colpevolezza ed esigenze cautelari.
Stando alla testi accusatoria dei PM Claudio Pinto e Marco D’Agostino, Forte avrebbe accettato una tangente di 15mila euro dagli imprenditori Bertin Sallaku della ‘Besa Costruzioni srl’ e dal suo socio Michele Fatigati, attraverso l’intermediazione del vicesegretario del Pd di Acquaviva delle Fonti, Roberto Ottorino Tisci (Sallaku e Tisci sono tuttora in carcere) per la gara di appalto indetta per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva dei lavori di riutilizzo a fini irrigui della acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’abitato di Acquaviva delle Fonti.
Il Riesame ha anche rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dal dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Gioia del Colle, Vito Raffaele Lassandro, facente parte della commissione giudicatrice che assegnò l’appalto per i lavori di ristrutturazione del Teatro Comunale Luciani di Acquaviva.

L’ex assessore regionale Giovanni Giannini
Le indagini, in cui è coinvolto anche l’ex assessore regionale Giovanni Giannini, dimessosi subito dopo dall’incarico assessorile, hanno documentato che imprenditori, tecnici e amministratori pubblici di alcuni Comuni del barese avrebbero truccato fra il 2015 e il 2017 almeno cinque gare d’appalto bandite dai Comuni di Acquaviva, Altamura e Castellana Grotte.
Negli interrogatori di garanzia, disposti dalla Procura Barese, solo tre degli undici indagati arrestati (2 in carcere e 9 ai domiciliari) si erano difesi dalle accuse per le presunte tangenti pagate in cambio degli appalti, mentre gli altri, tra cui l’ex Sindaco di Altamura Giacinto Forte, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.