Question Time: scontro tra amministrazione e 5 Stelle

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È scontro tra i 5 Stelle e l’Amministrazione comunale sul tema della partecipazione.

Il consigliere comunale Domenico Maurizio ha proposto ieri un regolamento sul question time che è stato respinto dalla maggioranza, dopo che il sindaco Davide Carlucci, dichiarandosi favorevole, aveva proposto una mediazione.

 

In particolare, il primo cittadino, che ha inviato alla prima commissione una sua bozza di regolamento sul “tempo delle domande dei cittadini”, simile a quello adottato da molti Comuni italiani, ha chiesto di eliminare alcuni riferimenti che vincolavano il consiglio a discutere delle proposte dei cittadini nella seduta consiliare.

“Accogliamo lo spirito della propostaha chiarito Carluccima definiamola meglio in commissione. È lì che si elaborano i regolamenti. Oltretutto c’è anche un’altra proposta di “rete civica” articolata sui comitati di quartiere che punta a rendere i cittadini più consapevoli degli atti amministrativi e dei processi democratici. Cerchiamo dunque di integrare le varie proposte e di fornire alla città un regolamento più maturo e strutturato, in modo tale da evitare di rendere ulteriormente farraginosi i lavori consiliari, che già adesso si trascinano fino a notte fonda portando a poche decisioni”.

Il sindaco ha già convocato la commissione consiliare per valutare le proposte il 4 dicembre ma questo non basta a placare le ire dei pentastellati, che avrebbero voluto vedere accolta la loro mozione senza l’emendamento del sindaco.

“In CONSIGLIO COMUNALE, ieri il sindaco Carlucci e la sua maggioranzascrive in un comunicato “Acquaviva a 5 Stelle – hanno respinto la nostra mozione volta a istituire il Question Time del cittadino, un istituto adottato già in molti comuni, anche grandi, che consiste nel dedicare pochi minuti iniziali delle sedute di consiglio comunale ad ascoltare qualche interrogazione o interpellanza (già sottoposte a previo vaglio di ammissibilità) EVENTUALMENTE, ripetiamo: EVENTUALMENTE, presentata direttamente da cittadini”.

Secondo i 5 Stelle:  il sindaco è “IN PALESE DIFFICOLTÀ” rispetto alla nostra proposta ha reagito con argomenti tanto strampalati quanto autenticamente rivelatori del modo in cui egli, la sua giunta comunale e la sua maggioranza consiliare, vivano nei fatti i rapporti con gli acquavivesi. Nella sua ansia, addirittura il sindaco si è spinto ad affermare che i cittadini, per parlare direttamente al Consiglio Comunale, dovrebbero prima fare dei corsi di preparazione!”

Il sindaco, tuttavia, non ha mai ipotizzato nulla del genere. “Chiunque può leggere i verbali o vedere le riprese del consiglio e rendersene conto: non ho detto niente del generereplica infatti Carlucci è uno stravolgimento del mio pensiero. Noi vogliamo mettere i cittadini in condizione di impadronirsi dei meccanismi amministrativi, ma non ci sogniamo di chiederlo come requisito per poter rivolgere le domande”.

Ma i grillini insistono con i loro classici argomenti: “Certe uscite, come quelle dei consiglieri che hanno votato CONTRO l’istituto pur dicendosi affascinanti dallo stesso, si spiegano in realtà con ben altro sentimento: LA PAURA DELLA VERITÀ (potremmo dire anche: il terrore). LA CASTA (sempre di quello si tratta) aborre che cittadini, caso mai ben informati o competenti, vengano in Consiglio Comunale a evidenziare errori, lacune, contraddizioni dell’amministrazione in carica, oppure a interpellare sindaco o giunta circa i loro reali intendimenti rispetto a problemi di interesse generale, più o meno noti”.

“È la solita propaganda ribatte Carlucci i regolamenti vanno approvati in maniera condivisa e non improvvisata. E questo faremo. Oltretutto noi abbiamo approvato già un anno fa lo Statuto comunale che, all’articolo 43, riconosce i comitati di quartiere. Ora dobbiamo solo dare attuazione, con il consigliere delegato Antonio Piangiolino, a questo strumento di partecipazione”.

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