San Giuseppe, il giorno della “Fanova”: la tradizione tra sacro e profano

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La Fanova

Il 19 marzo é un momento in cui religiosità e tradizioni pagane si fondono insieme per dare vita ad eventi e manifestazioni caratteristiche ed emozionanti.

La celebrazione cristiana di San Giuseppe e l’omaggio alla figura paterna con la festa del papà precedono di pochissimo l’arrivo della bella stagione, un passaggio che ad Acquaviva, come pure in tantissimi comuni della nostra regione, viene salutato con un evento dove la componente caratterizzante è il fuoco.

Il fuoco che nella mitologia aveva un significato di purificazione ed era simbolo di gioia ed energia vitale.

Queste cerimonie pagane che scandivano i cicli stagionali della società agricola furono convertite in manifestazioni religiose dalla tradizione pugliese.

Nel rituale viene sempre associato al fuoco un secondo elemento che richiama la cristianità: all’interno del falò di San Giuseppe viene gettato dalla gente un ramo di ulivo, affinché la nuova stagione sia florida grazie all’aiuto celeste ed ultraterreno.

La “Fanova” in preparazione nella ex 167

Ad Acquaviva questa antichissina tradizione viene conservata da Emanuele Petrelli, che da anni si prodiga per preparare quella che qui da noi, in dialetto, si chiama “la Fanova”. 

Il nostro Emanuele ha giá raccolto il legname per la “Fanova”, accatastandolo nella ex zona 167, dove stasera 19 marzo, grazie a lui prenderá vita. Nel pomeriggio alle 17,00 Emanuele attraverserà le vie del paese con la “cima cima” per raccogliere dalla cittadinanza “le offerte a San Giuseppe”.

La Bassa Musica di Carbonara

In serata, la partecipazione della Bassa Musica di Carbonara, alle 20,00 i fuochi d’artificio e, durante i festeggiamenti, il lancio di una piccola mongolfiera realizzata della premiata ditta Calò di Acquaviva. Prevista anche la partecipazione della cantante Azzura.

Tradizione rispettata, quindi, anche per questo 2017, grazie ad Emanuele, Acquaviva avrà il suo falò.

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