Slitta il festival jazzset, ancora incerto il contributo della regione, il sindaco Carlucci: “così si uccide l’entroterra”

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AD ACQUAVIVA SLITTA IL FESTIVAL JAZZSET, ANCORA INCERTO IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE. IL SINDACO DAVIDE CARLUCCI: “COSì SI UCCIDE L’ENTROTERRA”

sindaco davide carlucciEsprimo il mio rammarico per il rinvio della manifestazione Jazzset a causa della mancata definizione dei finanziamenti agli eventi culturali.

Qui la notizia con il comunicato degli organizzatori:

In grandissima difficoltà, in realtà, sono tutti gli eventi promossi dalle associazioni di Acquaviva, alle quali quest’anno,la Regione ha riservato una parte irrisoria dei suoi finanziamenti. I nostri Comuni non hanno molte risorse. Tra queste ci sono le associazioni culturali, che si sforzano in ogni modo di contenere l’emorragia di energie e creatività verso altre terre nelle quali invece la cultura è presa in grande considerazione.

Se nelle politiche della Regione Puglia l’entroterra, in particolare quello barese, dev’essere cancellato dalle mappe della promozione turistica perché si è deciso di puntare sulle destinazioni che garantiscono visibilità, si abbia il coraggio di dirlo una volta per tutte e smetteremo di animare i nostri territori e di fare i salti mortali con le nostre magre risorse.

Con un bilancio massacrato dai tagli abbiamo una programmazione di eventi culturali di tutto rispetto, con personalità di grande livello, da Erri De Luca a Raiz, da Fabrizio Bosso a Michele Mirabella, dai Mokadelic a Christophe Chassol, dal duo Solfrizzi-Stornaiolo a Franco Arminio, dal muralista Gomez alla band newyorchese degli Onyx, per non parlare dei tanti musicisti che stanno per arrivare da tutto il mondo per il Concorso internazionale pianistico. Fa rabbia però che a questa vivacità non corrisponda lo stesso sostegno finanziario da parte della Regione Puglia di cui beneficiano altri Comuni.

Non dico che possiamo aspirare ai 600mila euro assegnati nel 2014 al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, o ai 270mila euro che sono piovuti a Bari lo stesso anno per varie altre manifestazioni, o agli 82mila euro per il Carpino Folk Festival… ma almeno qualcosa di paragonabile ai i 41mila euro per il Festival del Libro Possibile di Polignano o ai 30mila euro per la Focara a Novoli! I contributi regionali a un Comune come il nostro, che riesce a garantire uno dei più ricchi cartelloni culturali della Regione, non supera in tutto i diecimila euro, e non si venga a dire che mancano i progetti perché sono anni che inviamo a Bari progetti di ampio respiro sulle bande musicali, sulla letteratura e il giornalismo, sulla musica jazz, lirica, sinfonica…

La sensazione è che la programmazione culturale della Regione, tranne qualche rara eccezione, insegua i flussi turistici dove ci sono già, senza sforzarsi di sostenere eventi in quei centri delle aree interne dove non ci sono grandi attrattori naturali o monumentali (ma ci sono centri storici di pregio, come nel nostro caso), non c’è un turismo consolidato, ma ci sono associazioni e amministratori che si fanno in quattro per organizzare manifestazioni con pochi soldi e poco pubblico turistico (il che non è indifferente, se si vuole chiedere un biglietto o uno sponsor).

Le nostre risorse non sono tantissime, ma fra queste ci sono le idee: Bari se ne accorga, una buona volta, tanto più che adesso abbiamo deciso di fare squadra con il capoluogo proprio sul terreno della progettazione culturale, in vista del bando del Ministero dei Beni culturali che scade a settembre.

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