Verso sanzioni più pesanti per le norme anti contagio: multa fino a 2mila euro

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Dovrebbe tenersi oggi alle 15 una riunione del Consiglio dei ministri. Lo si apprende da fonti di governo. Sul tavolo potrebbe esserci anche un decreto per inasprire le sanzioni per chi viola le norme anti-contagio.

L’idea al vaglio del governo è inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del dpcm. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2000 euro.

Verso sanzioni più pesanti per chi vìola le norme anti contagio: multa fino a 2mila euro

Verso sanzioni più pesanti per chi vìola le norme anti contagio: multa fino a 2mila euro

“Finora abbiamo ipotizzato la violazione dell’articolo 650 del codice che è punita con la pena detentiva in alternativa a quella pecuniaria”, spiega il capo della procura di Lodi Domenico Chiaro in un’intervista all’Adnkronos. “In questi ultimi giorni stiamo valutando se ipotizzare invece l’articolo 360 del Regio decreto n.1265/34 (cosiddetto Testo unico delle leggi sanitarie), che prevede la pena detentiva insieme a quella pecuniaria. Ciò significa che potrebbe trattarsi di un reato non estinguibile tramite oblazione come qualcuno ha detto per l’articolo 650, senza però considerare, in questo caso, che, ove ritenga comunque grave il fatto, il giudice può sempre rigettare l’istanza”, ossia non dar luogo all’estinzione del reato.

Non solo, annuncia il procuratore Chiaro: “Stiamo valutando se rendere più dura la risposta sanzionatoria invitando le forze dell’ordine a fare il sequestro preventivo dell’auto nel caso la persona si sposti senza adeguata giustificazione”. Ulteriori strette che si rendono necessarie di fronte a un “numero di morti che supera la più cupa previsione” e che “ci impone uno sforzo a beneficio di noi stessi”.

Gli fa eco il deputato democratico Carmelo Miceli, responsabile Sicurezza Pd. ”Le dichiarazioni rilasciate oggi dal Procuratore di Lodi confermano quanto segnalo da giorni: la sanzione di cui all’art. 650 CP per chi viola il divieto di spostamento non è sufficiente ad assolvere una funzione deterrente. Forze dell’ordine e magistratura non possono essere lasciate da sole a tentare di individuare una norma che possa incidere direttamente su chi si continua a spostare arbitrariamente.
Del resto, anche gli studenti al Primo anno di giurisprudenza sanno che la contravvenzione di cui all’art. 650 CP – ‘Inosservanza dell’ordine impartito dall’Autorità – si traduce in un decreto penale di condanna, notificato all’imputato, nella migliore delle ipotesi, tra 1 anno e, per giunta, estinguibile con il ricorso alla cosiddetta oblazione, cioè con il pagamento di una somma di denaro ridicola.
A maggior ragione dopo le nuove restrizioni del governo, dunque, non esiste una sola ragione per non inasprire il regime sanzionatorio in vigore, introducendo accanto al reato di cui all’art. 4 DPCM 8 marzo, anche la sanzione amministrativa e il sequestro del mezzo per chi viene trovato a circolare senza una valida ragione, prevedendo anche la confisca definitiva del mezzo per chi sarà e recidivo. Le Nostre forze armate e quelle dell’ordine stanno facendo un lavoro encomiabile, e il modo migliore per ringraziarle è dotarle, con un decreto d’urgenza, del potere di punire seriamente e all’istante chi continua irresponsabilmente a mette a rischio la Salute di tutti”. Lo ha dichiarato ieri il deputato democratico Carmelo Miceli, responsabile Sicurezza Pd.

Anche il capo della Polizia Franco Gabrielli nei giorni scorsi aveva dichiarato che l’articolo 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) “in questo momento è assolutamente insufficiente e servono sanzioni più efficaci”, sottolineando che certi comportamenti da parte dei cittadini sono “ingiuriosi” nei confronti di medici e infermieri che “stanno conducendo una battaglia contro la morte e salvando vite”.

Dall’inizio dei controlli, in tutta Italia, sono quasi 100 mila le denunce di reato trasmesse dalle Forze di Polizia alla Procura per inosservanza del decreto “Coronavirus”.

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