
Il ficus in casa è corrisponde ad una normalità acquisita in numerose abitazioni ed uffici, adattata da pianta tropicale ad una da appartamento grazie alla grande resistenza ed autosufficienza quasi totale.
Tenere un ficus in casa è “cosa comune” ma numerosi errori possono essere comunque presenti nella cura. Quali sono quelli da evitare assolutamente?
Ficus: da dove arriva?
La “famiglia” dei ficus è ampia e fa parte a sua volta del gruppo delle piante conosciute come Moraceae, una selezione di svariate centinaia di esemplari di origine tropicale, provenienti quindi da zone del mondo come l’Africa subsahariana oppure diverse zone del centro e sud America.
Poche specie tuttavia in queste quantità sono “adattate” al clima italiano.

Tuttavia sono molte le piante di ficus, alcune dalla forma più allungata, altre più tozze, si tratta di sotto varianti ma il gruppo e lo stesso quindi la cura principale è simile, o quantomeno sovrapponibile per tutte le tipologie di ficus. E’ essenziale conoscere almeno un minimo le esigenze di queste piante per garantire il miglior contesto possibile.
Una variante molto comune è il Ficus benjamina, dalle foglie leggermente allungate e fitte ma esistono anche altre varianti come le versioni “nane” dell’albero del Fico, ad esempio l’elastica, dalle grandi foglie lisce, oppure il ruby. Tutte, seppur adattate al nostro habitat e clima ambientale, comunque soggette ad una condizione ideale.
Errori nella cura del ficus: ecco i più comuni
Sono specie che non tollerano i grandi cambiamenti, quindi in primo luogo è bene evitare di spostarle spesso: hanno la fama di piante resistenti, e questo è vero, ma restano “sedentarie” e non “nomadi” quindi è bene non modificarle di posizione molto spesso, piazziando il vaso che le contiene con regolarità costante, anzi.

Secondo errore comune è quello di considerarla resistente ad ogni condizione, questo può essere parzialmente vero, ma la pianta in questione ha sostanzialmente bisogno di un clima temperato, tra i 15 ed i 27 gradi, ed una esposizione illuminata ma non sotto il sole, che può bruciare le foglie. Allo stesso modo la luce deve essere sempre presente.
Terzo errore comune, naturalmente è quello legato all’irrigazione, i ficus non necessitano di grandi quantità di acqua ma questa deve essere comunque presente, mai scambiare le loro esigenze a quelle delle piante grasse, che invece possono sopravvivere anche per settimane senza essere innaffiate.
In estate conviene dare al nostro ficus un po’ d’acqua almeno ogni 7 giorni, in inverno almeno due volte al mese.
Altri errori
Non rinvasare è un altro errore comune, seppur in vaso anche i ficus crescono e devono rinnovarsi, conviene sempre scegliere un vaso appena più grande, anche di pochi cm ogni due anni almeno, da quanto è trascorso dopo il precedente rinvaso o da quando l’abbiamo acquistato.
Trascurare questo aspetto impedisce la crescita regolare.

Infine, la cura passa anche attraverso la potatura delle foglie e degli elementi non “utili” come i rami secchi e quelli non produttivi, questo infatti è un tipo di operazione che rientra appieno nella cura standard da effettuare prevalentemente prima della primavera oppure tra i mesi di settembre – ottobre, che sono i migliori in assoluto.
Una corretta “ripulitura” e cimatura garantisce al ficus la possibilità di concentrare la crescita sui rami più elastici e quindi giovani, così da mantenere anche una buona salute generale. Le malattie ed i parassiti infatti possono “attaccarsi” e proliferare in particolare nelle aree oramai vecchie e “morte” della pianta, così come sulle foglie secche o ingiallite.
Foglie ingiallite, cosa fare?
La maggior parte dei problemi legati al ficus è da imputare sicuramente alla presenza non sufficiente oppure eccessiva di luce solare, che come detto spesso è troppa oppure insufficiente. Per questo le foglie gialle diventano tali in assenza di una sufficiente esposizione, quindi è necessario regalare alla nostra pianta una giusta forma di angolatura in casa.

Come terriccio può andare bene quello universale, però almeno una volta l’anno va arricchito con una form di fertilizzazione, in particolare uno per piante da appartamento oppure creato da noi stessi, a base azotata (impiegando ad esempio scarti di cucina come i fondi di caffè), arricchendo il composto con gusci d’uovo e scorze di frutta, il tutto ben sminuzzato.
Tutti i ficus hanno potenzialmente una vita piuttosto lunga anche di svariati decenni, seppur in vaso (in natura gli alberi più grandi sono multicentenari), tuttavia è bene ricordare i consigli ed evitare gli errori evidenziati, che possono invece abbattere le difese immunitarie e compromettere la salute di queste piante così interessanti.