
Le piante in casa non solo arredano. Alcune possono anche contribuire a rendere l’aria più pulita. Non è un’idea romantica: ci sono studi, anche della NASA, che confermano come certe specie riescano ad assorbire sostanze dannose che si accumulano tra le mura domestiche. Ma non tutte le piante fanno lo stesso lavoro, e sceglierle a caso può portare più guai che benefici, specie se ci sono animali o poca luce.
Piante che assorbono sostanze nocive
La sansevieria, detta anche lingua di suocera, è spesso la prima che viene consigliata. Facile da curare, cresce bene anche in ambienti con poca luce. Non ha bisogno di essere annaffiata spesso e si adatta un po’ ovunque. E tra le più efficaci contro la formaldeide, che si trova nei mobile truciolati o nelle vernici. Ha un aspetto rigido, quasi geometrico, che la rende anche gradevole dal punto di vista estetico.

L’aloe vera è conosciuta più per la sua polpa che per l’effetto sull’aria. Ma in realtà, è capace di assorbire benzene e formaldeide, che si liberano da molti detergenti e materiali sintetici. In più e utile da avere in cucina: una foglia spezzata può dare sollievo alle piccole scottature. Serve molta luce per farla crescere bene, quindi meglio tenerla su un davanzale esposto al sole.
Tra le più scenografiche c’è la Dracena. Ha foglie lunghe, talvolta variegate, che si allungano verso l’alto. Ne esistono diverse varietà e tutte condividono una buona capacità di assorbire sostanze nocive come benzene in formaldeide. Attenzione però: è tossica per cani e gatti. Quindi non è indicata per gli animali che girano liberamente in casa.
Piante da interno che purificano l’aria
Il Ficus benjamina ha foglie sottili e una chioma fitta. È una pianta che può diventare grande, quindi non adatta a spazi ristretti. Aiuta ad assorbire formaldeide, benzene e anche tricloroetilene, sostanze che si accumulano facilmente nelle case moderne. Ha bisogno di luce diffusa e una ama i cambi di temperatura, quindi conviene trovare il posto giusto e non spostarlo troppo.

Una pianta che tende ad arrampicarsi, e che spesso si trova appesa, è l’Edera comune. Oltre ad assorbire formaldeide e benzene, sembra che riesca anche a neutralizzare alcuni cattivi odori. Ideale in bagno o in cucina, si adatta bene anche a spazi meno luminosi. Va però potata spesso, altrimenti rischia di diventare invadente e di attaccarsi ovunque.
Il Giglio della Pace (Spathiphyllum) è tra le poche piante da fiore che hanno anche capacità purificanti. Rimuove diverse sostanze chimiche nocive ed ha anche un aspetto elegante. Fiorisce anche in interni, se ben curato. Ha bisogno di acqua regolare luce media. Da evitare se in casa ci sono bambini piccoli che potrebbero toccare le foglie, che contengono sostanze irritanti.
Come scegliere se si hanno bambini e/o animali
Il Pothos è molto resistente e cresce in fretta. Le sue foglie a cuore possono variare dal verde scuro al variegato. Si dice che tolga formaldeide, benzene, monossido di carbonio e altri composti presenti in colle e vernici. Si presta bene anche agli spazi piccoli, perché può essere lasciato ricadere da mensole alte o coltivato in acqua. Ma è velenoso per gli animali.

Il Filodendro è una pianta tropicale che si adatta bene agli interni. Le foglie grandi e lucide lo rendono molto decorativo. Alcuni studi lo indicano tra i migliori per l’assorbimento di formaldeide, benzene e xilene. Si sviluppa in larghezza, quindi richiede spazio. Ha bisogno di una certa umidità, quindi funziona bene in bagno o vicino a una finestra.
Quando si sceglie una pianta per casa, il gusto conta, certo, ma non basta. Serve guardarsi un attimo intorno a: quanta luce entra, quanto spazio c’è, ci sono gatti o bambini che potrebbero toccarla o morderla? Alcuni piante purificano bene, sì, ma sono tossiche se ingerite. E molte funzionano solo se ricevono abbastanza luce, anche se non diretta. Insomma, meglio pensarci prima, che ritrovarsi con una pianta spenta e inutile.
La scelta adatta alle proprie esigenze
L’orchidea non è la prima pianta che viene in mente quando si parla di purificare l’aria, eppure può fare la sua parte, soprattutto in camera da letto. Alcune varietà rilasciano ossigeno proprio di notte, cosa rara tra le piante. Non è la più semplice da coltivare (se manca luce, fa fatica) però da un tocco elegante anche a una stanza un po’ spenta. Basta trovare il posto giusto e non stressarla troppo.

Le piante non fanno miracoli, ma un piccolo effetto combinato, in presenza di più esemplari, può farsi sentire. Non solo per la qualità dell’aria: alcune, come il ficus, aiutano anche a mantenere un certo grado di umidità, utile nei mesi freddi in cui i termosifoni seccano tutto. Questo può rendere l’ambiente meno irritante per le vie respiratorie.
Alla fine, la scelta delle piante non dovrebbe essere dettata solo dalla moda. Medio optare per quelle che si adattano davvero alle condizioni di casa propria. Se c’è poca luce, meglio puntare su sansevieria o pothos. Se c’è spazio e umidità, si può usare con ficus o filodendro. Ogni pianta ha esigenze diverse e rispettarle è il primo passo per ottenere qualcosa in cambio.