
La tassazione delle pensioni percepite all’estero da cittadini italiani è regolamentata da convenzioni internazionali che hanno lo scopo di evitare la doppia imposizione fiscale. Queste convenzioni stabiliscono dei criteri specifici per determinare quale Stato abbia il diritto di tassare i redditi da pensione in base al tipo di pensione e alla residenza fiscale del pensionato.
La tassazione delle pensioni all’estero
Secondo l’articolo 18 del Modello OCSE le pensioni provate, ossia quelle derivanti da attività lavorative nel settore privato, sono in genere tassate esclusivamente nello Stato di residenza fiscale del pensionato. Pertanto un pensionato italiano che trasferisce la propria residenza fiscale in un paese con cui l’Italia ha stipulato una convenzione deve richiedere all’INPS l’erogazione della pensione al lordo delle imposte italiane.

Così la pensione risulterà tassata solo nello stato di residenza. Per ottenere ciò occorre trasferire effettivamente la residenza fiscale all’estero, iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) e presentare all’INPS una richiesta accompagnata da tutta la documentazione necessaria come la certificazione della residenza fiscale nel nuovo paese.
In alcuni casi, le convenzioni internazionali contro la doppia imposizione prevedono regimi particolari. Ad esempio, la convenzione tra Italia e Brasile prevede una soglia di esenzione fino a 5.000 dollari statunitensi, oltre la quale la pensione è tassata secondo la legislazione italiana. La convenzione con il Canada prevede una soglia di esenzione di 12 mila dollari canadesi.
Tassazione delle pensioni pubbliche all’estero
Le pensioni pubbliche, cioè erogate da enti pubblici statali, sono regolate dall’articolo 19 del Modello OCSE. In genere, queste pensioni sono tassate esclusivamente dallo Stato che le eroga, indipendentemente dalla residenza fiscale del pensionato. Tuttavia se il pensionato risiede all’estero e ha la cittadinanza del paese, la pensione può essere tassata dal paese di residenza.

Ad esempio, un ex dipendente pubblico italiano residente in Portogallo può richiedere e ottenere la detassazione della pensione in Italia solo se acquisisce anche la cittadinanza portoghese. Questo principio è stato anche confermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha stabilito come queste disposizioni siano del tutto legittime e praticabili.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni a questa regola. In alcuni paesi come la Tunisia, il Senegal, l’Australia e il Cile, le pensioni pubbliche possono essere tassate esclusivamente dallo Stato della residenza fiscale, anche senza avere la cittadinanza di quel dato paese grazie all’esistenza di specifiche disposizioni contenute nelle convenzioni.
Come ottenere la detassazione
Per richiedere la detassazione della pensione italiana all’estero, il pensionato deve presentare all’INPS una domanda specifica utilizzando i moduli disponibili sul sito dell’Istituto. Alla domanda deve essere allegata la certificazione di residenza fiscale rilasciata dalle autorità competenti del paese estero. E’ fondamentale che il pensionato abbia trasferito la residenza fiscale e sia iscritto all’AIRE.

Nel caso in cui l’INPS abbia già applicato la ritenuta fiscale alla pensione, il pensionato può richiedere il rimborso delle imposte versate presentando un’istanza al Centro Operativo dell’Agenzia delle Entrate. La richiesta deve essere avanzata entro 48 mesi dalla data del prelievo fiscale effettuato e deve includere la documentazione richiesta.
E’ importante sapere che tutto l’iter per ottenere la detassazione della pensione italiana all’estero può richiedere tempi significativi poiché l’INPS deve effettuare tutte le verifiche sull’effettiva residenza fiscale del pensionato e della documentazione presentata. Pertanto si consiglia di avviare la procedura con anticipo per ottenere la detassazione in tempo utile.
Per concludere
La possibilità di evitare la doppia imposizione fiscale sulle pensioni italiane percepite all’estero dipende da vari elementi come la tipologia di pensione, se privata o pubblica, la residenza fiscale del beneficiario, e le disposizioni specifiche contenute nelle convenzioni internazionali stipulate dall’Italia con i vari paesi esteri di residenza.

E’ essenziale che i pensionati che sono interessati a trasferirsi all’estero si informino adeguatamente sulle procedure e le modalità applicabili e si attivino con largo anticipo considerati i tempi di ottenimento della detassazione della pensione italiana all’estero. Si consiglia di consultare un esperto fiscale o un consulente previdenziale.
Ciò consentirà di verificare la propria situazione e posizione fiscale e previdenziale. E’ importante anche mantenere una comunicazione aperta e costante con l’INPS e le autorità competenti fiscali del paese di residenza al fine di ottenere una gestione adeguata della tassazione della propria pensione ed evitare eventuali problemi di doppia tassazione.