Le donne fanno sciopero: contro i femminicidi e per una pari dignità

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Quest’anno l’8 Marzo torna ad assumere un significato di lotta.

La ricorrenza dell’8 marzo quest’anno non si caratterizzerà soltanto per il classico rametto di mimosa, ma sará una giornata di lotta per la dignità delle donne, per il lavoro e la parità salariale, contro la violenza e contro il sessismo.

Basta ai femminicidi, pari dignità e parità salariale. Sono questi i capisaldi intorno ai quali ruoterà l’8 marzo di questo 2017, quando andrà in scena lo “sciopero globale” delle donne, a cui hanno aderito 40 Paesi del Mondo.

Sarà, quella dell’8 marzo prossimo, occasione per astenersi dal lavoro, partecipare ad assemblee nelle aziende, organizzare cortei, flash mob e conferenze, il tutto per dimostrare che se si fermano le donne, si ferma anche il mondo.

In Italia lo sciopero è indetto da #nonunadimeno, la rete femminista che quattro mesi fa organizzò a Roma un corteo contro il femminicidio, al quale parteciparono più di un milione di donne. Anche a Bari le donne attraverseranno le strade delle città in un corteo. Il concetramento è previsto alle ore 17.30 a Piazza Garibaldi per giungere a Piazza Redentore.

Di seguito, il comunicato pubblicato dalla rete  #nonunadimeno di Bari:

In circa 30 Paesi nel mondo, le donne hanno deciso di scioperare contro la violenza di genere, in tutte le sue forme, alla base di questo sistema patriarcale neoliberista: fisica, psicologica, culturale, economica, simbolica, del linguaggio.

Anche in Italia scioperiamo. Ci sottraiamo a tutte le attività produttive e riproduttive.

A Bari attraverseremo le strade delle città, in un corteo, per ribadire la forza delle forme di lotta collettive e condivise.

Il concetramento è previsto alle ore 17.30 a Piazza Garibaldi per giungere a Piazza Redentore.

Facciamo nostra la pratica femminista: sovvertiamo le regole, l’idea e l’immaginario dominanti di centro e periferia.

Abbiamo scelto di non attraversare le principali vie del consumo e dello shopping. Al grido di Non Una Di Meno, attraverseremo le strade del Libertà, vogliamo essere con i nostri corpi in uno dei quartieri più popolari e meticci della città.

[A breve saranno comunicate le altre iniziative che si terranno durante la giornata. Stay tuned!]

***

#LottoMarzo, una giornata in cui sperimentare e praticare forme di blocco della produzione e della riproduzione sociale, reinventando lo sciopero come vera e propria pratica femminista a partire dalle forme specifiche di violenza, discriminazione e sfruttamento che viviamo quotidianamente, 24 ore al giorno, in ogni ambito della vita, che sia pubblico o privato.

Una giornata senza di noi.
Se le nostre vite non valgono, noi non produciamo!

Mutuiamo lo sciopero come pratica fondamentale per segnalare la nostra sottrazione da una società violenta nei confronti delle donne: per questo lo sciopero sarà articolato sulle 24 ore e riguarderà ogni nostra attività, produttiva e riproduttiva, ogni ambito, pubblico o privato, in cui discriminazione, sfruttamento e violenza su ognuna di noi si riaffermano.

Se delle nostre vite si può disporre (fino a provocarne la morte) perché ritenute di poco valore, vi sfidiamo a vivere, produrre, organizzare le vostre vite senza di noi.

Se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo!

Uno sciopero per ribaltare i rapporti di forza, per mettere al centro le nostre rivendicazioni, la necessità di trasformare relazioni, rapporti sociali e narrazioni. In casa, a scuola, sui luoghi di lavoro, nelle istituzioni. Uno sciopero che ha nel piano femminista antiviolenza la sua piattaforma e il suo programma di lotta e di trasformazione scritto dal basso.

Come scioperare? Non esiste una sola forma di sciopero da sperimentare l’8 marzo. Esistono condizioni di lavoro e di vita molto diverse. Lo sciopero coinvolgerà lavoratrici dipendenti, precarie, autonome, intermittenti, disoccupate, studentesse, casalinghe. Indipendentemente dal nostro profilo, siamo coinvolte in molteplici attività produttive e riproduttive che sfruttano le nostre capacità e ribadiscono la nostra subalternità.

Per praticare concretamente il blocco delle attività produttive e riproduttive, elenchiamo solo alcune possibilità: l’astensione dal lavoro, lo sciopero bianco, lo sciopero del consumo, lo sciopero dall’utilizzo di elettrodomesitici, l’adesione simbolica, lo sciopero digitale, il picchetto, vestendosi di nero e fucsia, appendendo al balcone di casa una pezza o un cartello con sritto “8 marzo sciopero delle donne”…

Per l’8 marzo molti sindacati di base (Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Cobas, Sgb) hanno indetto lo sciopero generale di 24 ore. Per questa ragione tutte le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale.
[Per maggiori informazioni sullo sciopero generale del settore pubblico e privato, qui un vademecum per scioperare l’8 marzo: https://goo.gl/WU5aAS]

Se sei precaria e non ti è garantito il diritto di scioperare, puoi chiedere un permesso (per esempio per andare a donare il sangue), se lavori a nero, pratica una delle forme simboliche di sciopero.

Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!
#LottoMarzo #NonUnaDiMeno

Per informazioni:
www.nonunadimeno.wordpress.com
www.parodemujeres.com/about-us-acerca-de/

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