Lucilla si è dimesso, a Gioia del Colle torna il commissariamento

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Il Sindaco di Gioia del Colle Donato  Lucilla si è dimesso dopo che ieri,durante la seduta del Consiglio Comunale, non è stato approvato il bilancio comunale che però andava approvato entro oggi.

Le dimissioni di Lucilla e quelle dei suoi consiglieri sono arrivate, dopo una lunga riunione, con un comunicato stampa, nel quale i due gruppo civici che lo hanno sostenuto in questi due anni di mandato imputano la fine di questa esperienza ai consiglieri Giuseppe Zileni e Alessandro De Rosa, da tempo usciti dalla maggioranza di governo, e alla astensione della consigliera Rosa Addabbo.

 “Ciò è accadutodichiara Lucilla in un comunicato stampa –  poiché i Consiglieri Zileni, De Rosa ed Addabbo, dopo aver abbandonato il progetto che ha permesso loro di sedere nei banchi del Consiglio Comunale, decidendo di non dimettersi, nei fatti determinando un nuovo Commissariamento e un brusco arresto del processo di cambiamento avviato, poiché la mancata approvazione del bilancio comporta lo scioglimento del Consiglio Comunale ad opera del Prefetto, Il Sindaco, i Consiglieri a suo sostegno e i componenti della Giunta Comunale sottoscritti, rassegnano le proprie dimissioni, conservando la coerenza che fin dal giorno dell’insediamento ha dimostrato, non piegandosi a pressioni, compromessi o “le mani tese all’ultimo minuto, in cambio di…”.

Negli ultimi 10 anni, è la quarta volta che l’amministrazione di Gioia del Colle non porta a compimento il suo naturale mandato: le prime tre volte per motivi di carattere politico e l’ultima per le note vicende giudiziarie che travolsero Sergio Povia.

Dopo Vito Mastrovito, Piero Longo e Sergio Povia, adesso, a distanza di soli 22 mesi di mandato, anche Donato Lucilla, il comune di Gioia del Colle sarà  gestito da un Commissario Prefettizio.

Questo il commento del vicesindaco Enzo Cuscito: pubblicato sul suo profilo FB: “In politica la coerenza non paga. Ma resta la consapevolezza di non aver mai ceduto a ricatti, richieste di poltrone, incarichi e sotterfugi. E l’aver dimostrato che gli accordi sulle “poltrone”, pur di tirare a campare, non ci interessano. La coerenza, nella coscienza di ciascuno di noi, ripaga sempre. Anche quando ne esci sconfitto. Con dignità, disciplina e onore…”.

 

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