Riqualificazione urbana: approvato un progetto per 622.000 euro

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Il consiglio della Città metropolitana di Bari ha approvato ieri il bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 Maggio 2016. Sono stati individuati 35 interventi strategici tra Bari e gli altri 40 comuni dell’area, per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro.

A darne notizia su Facebook la consigliera Francesca Pietroforte:

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“Piazza Sacro Cuore a Cassano delle Murge, Piazza Trieste ad Adelfia, Piazza Italia ad Acquaviva delle Fonti: sono solo alcuni esempi delle piazze che saranno riqualificate con “Periferie Aperte”, progetto appena approvato in consiglio metropolitano. Il consigliere delegato Michele Abbaticchio illustra l’iniziativa che favorirà la rinascita di 41 luoghi di aggregazione della Città Metropolitana di Bari. Un bell’esempio di governance circolare, partecipazione e collaborazione tra istituzioni che farà crescere e sviluppare il nostro territorio, senza trascurare i luoghi più degradati”.

Acquaviva è candidata con un progetto di riqualificazione del valore di 622.000 euro, ma adesso, dopo l’approvazione del Consiglio Metropolitano, restano ancora da superare i passaggi successivi per ottenere il finanziamento. La decisione definitiva spetta al Governo.

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La misura, prevista dai commi 974-977 della Legge di Stabilità, ha complessivamente stanziato 500 milioni di euro per l’anno 2016 ed è finalizzata alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

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