SENZA ZAINO DAY ieri alla Collodi: “Il sorriso dei bambini non ha limiti né confini”

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foto proposta dalla scuola primaria del V circolo di Altamura (BA)

Anche il 2° Circolo “Collodi” ha festeggiato ieri, 11 maggio 2016, la seconda edizione del ” Senza Zaino Day” , la giornata organizzata in tutte le scuole “Senza Zaino” d’Italia. L’evento, aperto alla partecipazione di genitori e istituzioni, con il titolo “IL SORRISO DEI BAMBINI NON HA LIMITI NE’ CONFINI”, quest’anno é stato dedicato ai tanti, troppi bambini morti nel Mar Mediterraneo, ai tanti troppi bambini fermi al freddo delle tendopoli per profughi o davanti ai cancelli delle frontiere chiuse di molti paesi ed ancora a quei bambini in zone di guerra dilaniati e martoriati dalle bombe amiche e nemiche. La foto scelta come simbolo del Senza Zaino Day é stata proposta dalla scuola primaria del V circolo di Altamura (BA) mentre lo slogan “Il sorriso dei bambini non ha limiti né confini” é stato proposto dalla scuola primaria di Capezzano Pianore ( I.C. Camaiore 3- LU).

Il progetto “SENZA ZAINO” per una Scuola Comunità è nato in Toscana, a Lucca, da una lungimirante intuizione pedagogica di Mario Orsi nei primissimi anni 2000. Presentato alla Regione nel 2012, il progetto venne approvato dalla Giunta regionale lo stesso anno, con l’erogazione di un finaziamento annuo di 50mila euro, destinati alla formazione dei docenti e alla produzione di materiali informativi.

Ad oggi, sono tantissime in tutta Italia le realtà scolastiche che hanno aderito al progetto e la loro lista è in continuo aggiornamento. Nel sito internet di presentazione del progetto ( www.senzazaino.it ) si legge: “Togliere lo zaino è un gesto reale, infatti gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Si tratta di realizzare una scuola diversa da quella tradizionale che è normalmente impostata sull’insegnamento trasmissivo e standardizzato impartito nei tipici ambienti definiti cells & bells (celle e campanelle), unidimensionali, dove aule spoglie sono ammobiliate con le consuete file di banchi posti di fronte ad una cattedra, cui fanno da riscontro disadorni atri e vuoti spazi connettivi.

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Esempio di pianta della classe Senza Zaino fonte: www.senzazaino.it

Se ci si fa caso si tratta di una questione planetaria. Infatti in molte parti del mondo gli studenti utilizzano lo zaino per portare a scuola e riportare a casa il proprio materiale come libri, quaderni, penne, matite, gomme, forbici, squadre e righe, colori ecc. La cosa per la verità è un po’ strana. Nessuno si è mai domandato perché un qualsiasi lavoratore trova i propri strumenti del mestiere sul posto di lavoro al contrario degli studenti. In effetti lo zaino comunica un senso di precarietà e di inadeguatezza, non a caso è stato inventato – come si può facilmente leggere in un qualsiasi vocabolario – per gli alpinisti e per i soldati con il chiaro scopo di affrontare luoghi inospitali.

Rendere le scuole ospitali è, dunque, un impegno di cambiamento. E tuttavia l’ospitalità implica non solo costruire ambienti belli ed amichevoli, ma anche accogliere le diversità, far sì che ciascuno diventi responsabile per i propri e gli altrui talenti, originalità, bisogni e in generale per il precorso di crescita e di apprendimento. Inoltre bisogna riflettere sul fatto che conoscere il mondo significa renderlo a noi comprensibile, trasformarle, umanizzarlo per farlo diventare, appunto, ospitale. La responsabilità e l’ospitalità, infine, si aprono alla costruzione della scuola come comunità, luogo di condivisione, di cooperazione e co – costruzione del sapere.”

 

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