L’analisi di Colafemmina: “il Centrodestra acquavivese è un Jurassic Park della politica locale”

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A poche ore dal voto, il Consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Colafemmina propone la sua analisi politica e si chiede: “può essere credibile per le giovani generazioni un centrodestra acquavivese che continua a presentarsi come un Jurassic Park della politica locale, ancorato a logiche degli anni ’80, monopolizzato da chi affitta pacchetti di voti o cerca solo di soddisfare il proprio narcisismo?”

Francesco Colafemmina sul Centrodestra acquavivese

L’analisi di Colafemmina: “il Centrodestra acquavivese è un Jurassic Park della politica locale”

 di Francesco Colafemmina

Questa mattina voglio inviare le mie congratulazioni a Francesca Pietroforte e a Gino Capozzo, vincitori morali di questa competizione elettorale su Acquaviva.

Continuo a pensare che gli ultimi 5 anni di Emiliano siano stati i peggiori nel governo della Puglia, ma il centrodestra dovrà pur farsi qualche domanda sulla sua proposta di cambiamento che non ha suscitato la fiducia dei pugliesi.

Continuo quindi a pensare che non si risolva il problema votandone chi ne è parte. Ma gli elettori votano le persone del loro territorio più convincenti, al di là dei partiti.

Felice quindi anche per il risultato di Fratelli d’Italia e di Ignazio Zullo, che conferma il proprio consenso fondato sulla disponibilità, la correttezza e l’impegno, per la quarta volta, anche se, ahimè, sempre all’opposizione.

Per il resto il centrodestra acquavivese è un accumulo di macerie, (un Vietnam, come dicevo ai tanti candidati che sono venuti a chiedere una mano da fuori paese…) con lo svettante caso di circa 1000 elettori che votano non una persona in carne ed ossa, ma gente che non hanno mai visto, solo sulla base di un rapporto diretto con chi gli dice di votare tizio o caio. Il che è parte della democrazia, ovviamente, ma è una devianza della democrazia.

La Lega non ha sfondato, anzi si è divisa, e l’amico Alessandro Longo è stato sospeso dalla presidenza il giorno stesso del voto.

Angelo Lovecchio e Pino Chiechi insieme hanno totalizzato 300 voti, rivelando la miopia strategica delle dirigenze dei partiti che li hanno candidati senza sviluppare prima un dialogo col territorio, ma considerandoli in partenza dei “riempilista”.

Di più, occorre dire che se a sinistra sono stati premiati la mia coetanea Francesca e il maestro Gino proveniente dalla società civile, a destra abbiamo avuto candidati acquavivesi tre ex assessori dei primi anni 2000. Ossia la stessa generazione che pretende da anni di monopolizzare e dividere il centrodestra.

Dunque visto che questa generazione è sempre lì, inamovibile, occorrerà pensare a cosa costruire per il futuro. Se accontentarsi dell’etichetta di “centro destra” inglobando tutto, anche ciò che è incompatibile con la tua visione del mondo, con i tuoi ideali, con le tue progettualità, o se superare l’etichetta e passare ai contenuti.

E occorrerà capire se questo sforzo possa essere attuato con un percorso condiviso o resta una mera utopia.

Può darsi che la nostra epoca favorisca l’avvicinamento di generazioni più fresche alle ideologie di sinistra, ma possiamo anche chiederci per una volta se ad Acquaviva può essere credibile per le giovani generazioni un centrodestra che continua a presentarsi come un Jurassic Park della politica locale, ancorato a logiche degli anni ’80, monopolizzato da chi affitta pacchetti di voti o cerca solo di soddisfare il proprio narcisismo?

Siamo credibili così? Siamo credibili quando, per timore di essere accusati di dividere, continuiamo ad accarezzare i dinosauri che ci fanno perdere da dieci anni a questa parte? Siamo credibili se pur essendo giovani andiamo a braccetto con quei vecchi che ci hanno tolto il futuro, che costantemente mirano a servirsi dei giovani e non a passare il testimone ai giovani?

Chiediamocelo. Siamo credibili? Possiamo costruire una alternativa al malgoverno di sinistra locale in questo modo? La risposta viene dalle urne ed è un secco NO. Sta a noi capire se abbiamo voglia e modo di cambiare questa situazione o continuare ad esserne vittime.

Francesco Colafemmina

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