Tra poesia e social, intervista all’esordiente Giuseppe Milella

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giuseppe-milella-4Giuseppe Milella, dopo il suo ultimo lavoro “365 Giorni di Riflessione”, presentato lo scorso dicembre 2015, ha vinto il primo premio al concorso letterario patrocinato dal Comune di Seregno in Lombardia “Un momento di poesia”. Adesso è impegnato alla stesura del suo prossimo libro: una raccolta di poesie indite che spera di pubblicare ad Ottobre. Nel frattempo, conta di partecipare ad altri concorsi e, grazie al suo recente successo, riceve inviti a workshop letterari, anche in Calabria, Piemonte e Toscana. Giuseppe riceve apprezzamenti quotidiani su facebook, dove continua a postare le sue “riflessioni”. Per questo, ci confida, il suo prossimo libro sarà dedicato a tutti coloro che lo seguono di persona o in maniera virtuale e che “ gli donano una grande forza e carica interiore”. L’autore non tralascia però l’emozione che riceve dalla famiglia, la moglie Angela ed i suoi figli Angelica ed Andrea, che con la loro presenza costante sono “l’appoggio e lo stimolo per i suoi pensieri” ed il motore del suo agire “…..perchè le parole volano, ma i fatti restano; alle parole deve seguire ciò che realmente fai con il tuo esempio ed atteggiamento”. Abbiamo intervistato l’esordiente scrittore acquavivese che ha risposto così alle nostre domande:

Dopo il suo ultimo lavoro “365 giorni di riflessione” ha vinto il concorso letterario “Un momento di Poesia”, ma chi è davvero Giuseppe Milella?

”Sono un uomo come tanti altri, e nello stesso tempo come ognuno di noi, un essere unico e irripetibile. Dunque nel mio animo cerco di essere sempre… di avere un atteggiamento corretto e positivo verso il prossimo e la vita. In quello che faccio bene o male ci metto sempre tutto me stesso, non curante di quello che ricevo, ma pensando più a quello che posso fare io come risuona l’eco del finale dell’ultima canzone dei Beatles, The End ”and in the end the love you take is equal to the love you make…”

Ha vinto il concorso con una poesia dedicata a sua moglie, ce la racconti.

”La poesia s’intitola “Al mio amore” ed è dedicata naturalmente a mia moglie, tratta dei sentimenti che dall’animo, prima che dal cuore provo verso la compagna della mia vita, incluso i miei figli; ecco mi piacerebbe pensare che queste strofe possano condividerle un po’ tutti gli uomini verso le loro partner. L’ispirazione, però, oltre che da mia moglie, mi è venuta dall’essere venuto a conoscenza, purtroppo, dell’ennesimo caso di violenza sulla donna, in particolar modo da parte del proprio partner o ex compagno di vita che possa essersi trattato di un omicidio assurdo ed inaccettabile, o di violenza sessuale o fisica o psicologica. Ecco, in quel momento nel mio cuore e nel mio animo è sorta la necessita ”fisica” di esternare quei sentimenti che personalmente credo si dovrebbero provare per la propria donna e che io, provo personalmente, per mia moglie.”

Da quanto tempo si è avvicinato al mondo della scrittura?

”In realtà ho sempre scritto da quand’ero ragazzo, ma essendo molto timido, ho tenuto sempre per me tali “scritti” conservandoli nel mio cuore e in decine di agende o quaderni.”

Si sente più un poeta, un filosofo o uno scrittore?

”La poesia, la scrittura, il parlare con il prossimo, sono uno strumento “bello” per cercare di trasmettere “in punta di piedi“ e delicatezza, le mie sensazioni, ma soprattutto poter osservare (che è ben diverso dal guardare) la vita quotidiana con uno spirito positivo, con realismo, con umiltà… assaporando la bellezza che vive nella quotidianità delle piccole cose, ma questo sempre con la consapevolezza in se stessi e delle proprie possibilità… ognuno di noi nel bene può tutto!!”

Dal punto di vista commerciale, la poesia vende poco e niente, cosa la spinge allora ad andare avanti?

Non lo faccio per un discorso economico, anche se il mio precedente libro ”Trecentosessantacinque giorni di riflessioni” ha avuto un buon riscontro di critica e pubblico, lo faccio per un bisogno di trasmettere sempre con discrezione delle sensazioni che facciano emozionare e riflettere. Traendo spunto da una riflessione presente nel mio libro: io preferisco andare contro vento in quanto tu indichi la tua direzione ed assapori grazie alle proprie forze il risultato raggiunto, mentre se vai a favore di vento è il vento che ti guida….Questa è una metafora su come è la vita.

Nei suoi scritti ricorre spesso l’invito a sorridere, perchè secondo lei è importante il sorriso ?

”Dovremmo affrontare sempre con il sorriso e con serenità ogni momento della nostra vita, il sorriso ti dona quella consapevolezza in te stesso e quella forza interiore anche nei momenti in qui ti sembra ti possa cadere tutto addosso, per andare “oltre” e superarli e non piangerti addosso, e reagire sempre con dignità. Sorridere alla vita sempre!!!”

C’è un ricordo piacevole che vuole condividere con noi di questi ultimi tempi. Una persona incontrata, il colloquio con qualcuno, un’osservazione o un fatto curioso?

L’emozione piu’ grande o il ricordo più bello ed indelebile, in me, è legato alle lacrime di commozione di un ragazzo di sedici anni, non vedente, nel momento in cui gli ho letto alcune riflessioni presenti nel mio libro. Ecco questo episodio non l’ho mai raccontato, mi ha colpito molto, e indirettamente si ricollega al mio pensiero: la bellezza delle piccole cose quotidiane. Il ragazzo, mentre leggevo, pianse per la commozione, mi confidò che rimase colpito dalla profondità dei pensieri unito al fatto di non poterlo rileggere e questo ti fa capire la vera essenza della vita… quello che nel mio piccolo cerco di trasmettere attraverso quanto scrivo.

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