Avvisi di pagamento Tari duplicati, Carlucci: “chi ha già pagato non deve farlo di nuovo”
Quello che è stato inviato ai cittadini è un sollecito di pagamento e chi ha già pagato non deve farlo di nuovo.
“Pretendiamo che chi lavora per il nostro Comune – dichiara il Sindaco Carlucci – sia chiaro con i cittadini e non faccia più errori. E in ogni caso ci riserviamo di chiedere un risarcimento per il danno d’immagine che questi continui scivoloni stanno generando”.
Hanno creato non poca confusione i nuovi bollettini di pagamento della TARI che la cittadinanza sta ricevendo in queste ore.
Gli avvisi di pagamento della rata “A SALDO” della TARI per l’anno 2019 erano, infatti, già stati inviati a marzo, ma a seguito dell’emergenza epidemiologica, il sindaco Davide Carlucci dispose il rinvio dell’ultima rata della tassa sui rifiuti a data da destinarsi, nell’attesa che il Governo nazionale decidesse cosa fare per alleggerire cittadini e imprese dal carico economico ed emotivo della difficile situazione provocata dall’emergenza sanitaria in corso.
Molti cittadini comunque pagarono nei termini indicati negli avvisi.
Sta di fatto che gli stessi avvisi di pagamento sono stati ritrasmessi a tutti coloro che non avevano pagato col primo avviso, ma questa volta gli uffici hanno impropriamente utilizzato la dizione “A CONGUAGLIO”, generando così tra i cittadini il dubbio che si tratti di un ulteriore e distinto importo dovuto, benché uguale a quello indicato nel bollettino ricevuto a marzo.
Si tratta, quindi, del medesimo importo già richiesto a marzo e, pertanto, chi lo avesse già pagato non deve effettuare alcun altro versamento; al contrario, chi ha beneficiato della moratoria concessa dall’amministrazione deve pagare SOLO UNO dei due bollettini ricevuti entro la fine di questo mese di luglio.
“Quello che è stato inviato ai cittadini – dichiara ad Acquaviva Partecipa il Sindaco Davide Carlucci – è un sollecito di pagamento e chi ha già pagato non deve farlo di nuovo. Detto questo, io ho scritto al dirigente del servizio Ragioneria Francesco Capurso perché accerti eventuali responsabilità da parte della società che si occupa dell’invio degli accertamenti. Venerdì abbiamo detto, nel corso di un incontro, l’esatto opposto. E cioè che per recuperare l’evasione e le morosità dei tributi da parte dei contribuenti, la strategia deve essere improntata alla chiarezza e alla cautela nei confronti delle situazioni di fragilità economica, mentre la massima severità deve essere adottata nei confronti di chi, pur non essendo stato toccato minimamente dalla crisi, continua a non pagare.
“È arrivato il momento di valutare il danno economico che queste comunicazioni confuse determinano alle casse del Comune. Come abbiamo scritto in un atto di indirizzo, occorre cambiare approccio con i contribuenti: dobbiamo stimolare la tax compliance, l’emersione spontanea e collaborativa dei tributi non pagati (parliamo di quasi 5 milioni di euro negli ultimi anni). Inviare cartelle poco comprensibili rischia, al contrario, di rendere poco credibile l’attività di esazione e questo fa il gioco dei furbetti che approfittano di questo clima generalizzato di sfiducia per non corrispondere quanto dovuto. Non bisogna essere laureati in Economia per leggere una cartella Tari. Pretendiamo che chi lavora per il nostro Comune di Acquaviva sia chiaro con i cittadini e non faccia più errori. E in ogni caso ci riserviamo di chiedere un risarcimento per il danno d’immagine che questi continui scivoloni stanno generando”.