“Chi ha stoffa ama la diversità”: l’entusiasmo del Comprensivo De Amicis – Giovanni XXIII

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CHI HA STOFFA AMA LA DIVERSITÀ

Istituto Comprensivo De Amicis – Giovanni XXIII

“Buongiorno, sono Yvette Portelli e vorrei sapere se nelle vostre classi si parla della diversità; sto realizzando un albero, rivestito da tanti scampoli di stoffa, di tanti colori, di tante forme, di tanti tessuti differenti per simboleggiare la bellezza e l’unicità di ogni persona e mi piacerebbe che partecipaste anche voi”.

Comprensivo De Amicis - Giovanni XXIII

“Chi ha stoffa ama la diversità”: l’entusiasmo del Comprensivo De Amicis – Giovanni XXIII

Carissima Yvette, accettiamo, con slancio ed entusiasmo, un invito così stimolante a partecipare a questo progetto in cui le riflessioni sulla diversità rappresentano il nodo centrale.

Ogni giorno valorizziamo la “diversità” con i nostri alunni.

L’abbiamo fatto anche questa volta attraverso meravigliose letture come quella del romanzo “Genere: felicità” di Riccardo Aldighieri, che ha insegnato ai ragazzi come alzarsi e guardare il mondo, seppur non si possano usare le gambe; oppure con i più piccoli con la visione di filmati o racconti: il cortometraggio “Cuerdas” che è una storia di amicizia che vede una bambina piena di fantasia e creatività superare ogni pregiudizio, “La storia di Elmer” che racconta la forza e il fascino della diversità e della multiculturalità, “Il lupo che voleva cambiare colore” che ci fa apprezzare la bellezza speciale di ognuno di noi con i nostri pregi e difetti.

Oggi più che mai, infatti, la scuola è chiamata a valorizzare le differenze individuali di ognuno e facilitare la partecipazione sociale e l’apprendimento ponendo grande attenzione alle caratteristiche di ciascuno.

Alcune fasce della nostra società sono fortemente in crisi poiché hanno paura della diversità e vivono l’altro diverso da sé come una minaccia, non sono in grado di comprendere appieno l’enorme ricchezza di cui essa è invece portatrice.

Si tende talvolta ad annullare la diversità, a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare realtà omologate, comunità di simili dove ogni singolo è portato ad identificarsi con il gruppo e così la pluralità dei soggetti non viene rispettata.

Il “diverso” diviene colui che presenta caratteristiche tali da renderlo dissimile dal gruppo.

Può essere quello che preferisce la lettura di un bel libro ad una partita di calcetto o veste in modo comodo e semplice piuttosto che firmato, che non fa ancora uso del telefonino, che è un po’ in sovrappeso, che incontra difficoltà nell’apprendimento … Ecco, costoro tendono ad essere visti in chiave negativa, generando sentimenti di paura, ansia, sospetto e, nel peggiore dei casi, scherno.

L’infanzia e la preadolescenza sono i momenti migliori per trasmettere il messaggio che la diversità è un valore e la cosa più importante è il rispetto reciproco tra gli esseri umani.

Per questo motivo, la nostra scuola è da anni impegnata nell’educazione alla “diversità” percepita non come un limite, ma come un valore, una risorsa, una marcia in più e lo fa attraverso l’ascolto, il dialogo, alimentando il pensiero critico, l’empatia, il confronto, il mettersi in discussione. Perché gli unici nemici da combattere sono la paura e l’ignoranza.

L’occasione ci è dunque gradita perché ci permette di portare all’esterno, nella bellissima Piazza Garibaldi, un nostro piccolo contributo, un pezzo di stoffa, che ha racchiuso tutti i nostri pensieri sulla “diversità”, in un dolcissimo e metaforico inno alla vita!

ISTITUTO COMPRENSIVO DE AMICIS – GIOVANNI XXII

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