I consiglieri del Pd replicano al partito: “Noi voltiamo pagina, voi volete la fine della giunta”

Shares

gruppo-consigliare-partito-democraticoIl gruppo consiliare del Pd risponde alla segreteria cittadina del partito che, a proposito della Tari ha parlato di “salasso” con un manifesto molto duro. Ecco la lettera:

Gent.mo sig. Antonio Fraccascia,
è assurdo che il coordinatore del Circolo PD pubblichi un comunicato in cui accusa l’Amministrazione di cui fa parte, di aver approvato delibere “in violazione di qualsiasi principio giuridico amministrativo”, senza confrontarsi con il gruppo consiliare e gli assessori dello stesso partito.

Quando è stato deciso di scrivere il papello non si sa, certamente prima del 15 settembre non è stata convocata né l’assemblea del circolo, né il coordinamento per discutere gli avvisi di pagamento della TARI per l’anno 2016. È acclarato che il sig. Fraccascia alle ultime elezioni Amministrative non ha sostenuto il PD e che qualcuno nel locale circolo PD non vede l’ora di chiudere anticipatamente l’attuale consiliatura (e non vogliamo insinuarne il motivo).

Quello che fa specie è l’assoluta mancanza di fondamento giuridico alle accuse che sono mosse.
I sottoscritti hanno sempre goduto della stima e della fiducia degli elettori e degli iscritti, ed è forse questo il motivo dei virulenti attacchi subiti da detrattori che cercano d’infangare l’immagine di chi si è speso e si spende con passione per risolvere i numerosi problemi che una comunità, soprattutto in periodi di crisi come l’attuale, attraversa?

Chiediamo ad Antonio Fraccascia un confronto con l’assessore al ramo sui contenuti del provvedimento che ha portato alla determinazione delle tariffe TARI per il 2016.
Un provvedimento complesso non può essere spiegato in poche righe e vorremmo che l’emittente locale aprisse un dibattito a più voci per far comprendere all’opinione pubblica i termini della questione che di seguito si illustrano brevemente.

La TARI (acronimo di Tassa Rifiuti).
Fino al 2015, era possibile disattendere il D.P.R. n° 158/1999, così detto decreto Ronchi dell’allora Ministro dell’Ambiente, che con una frase molto efficace istituiva il principio “chi inquina paga”. Il decreto fu salutato positivamente da tutti i cittadini perché inseriva un giusto principio della corrispondenza tra inquinamento e costo.

In quella data, era già stato firmato l’appalto con la ditta Lombardi, che prevedeva che i proventi derivanti dalle frazioni di rifiuti differenziati (carta, plastica, vetro ecc.), dovevano essere introitati dalla ditta stessa e per numerosi anni, la ditta dello smaltimento era la stessa proprietaria della discarica in cui venivano smaltiti i rifiuti raccolti ad Acquaviva e ovviamente si pagava anche per il conferimento. E si capisce che da parte del gestore a non c’era molta convenienza a fare la raccolta differenziata.

Alla scadenza del contratto con la ditta Lombardi, ci sono state varie proroghe, le amministrazioni di Pistilli, nascondendosi dietro leggi regionali che andavano verso la costituzione degli ATO e degli ARO, non ha mai affrontato con coraggio la possibilità di avviarsi verso un nuovo appalto.

L’attuale Amministrazione, ma anche la Giunta Squicciarini, ha deciso di voltare pagina, anche recependo il malumore di cittadini che a fronte di una Tassa, non vedevano nessun beneficio sotto l’aspetto igienico e visivo, (strade sporche perché l’operatore non passava per molte settimane, cassonetti fatiscenti, servizi di derattizzazione, disinfestazione fatte sempre in affanno) anche perché per i numerosi contenziosi tra comune e ditta il costo del servizio è rimasto bloccato per numerosi anni.

Finalmente con la costituzione dell’ARO, comune capofila Gioia del Colle, si arriva all’indizione della gara e all’aggiudicazione a favore dell’Associazione ATI capofila il consorzio CNS di Bologna (dicembre 2015). Come solitamente succede, la ditta che è arrivata 2^, fa ricorso al TAR. Il Giudice in seguito alla richiesta di sospensiva, non la concede ma intima all’ARO, di non procedere neanche all’assegnazione temporanea della gara, fissando l’udienza di merito a maggio 2016.

Il 30 aprile 2016, è la data entro cui tutte le Amministrazioni locali, dovevano deliberare le aliquote dei vari balzelli, IMU, TASI, Addizionali, servizi a domanda individuale e TARI. La legge di stabilità del 2016, ha stabilito che la TASI per le abitazioni è abolita, escluso quelle di lusso, l’IMU agricola per i comuni montani e svantaggiati è abolita, l’IMU per gli altri immobili non si può variare. Nulla dice per la TARI, in quanto per quel tributo vale il principio che l’intero costo del servizio è a carico di tutti i detentori degli immobili presenti sul territorio.

Il costo del servizio è determinato dal Piano Economico Finanziario che la ditta appaltatrice, presenta all’Amministrazione.
Il Comune di Acquaviva si è trovato nell’assurda situazione che il servizio per il corrente anno è stato espletato da tre distinte ditte: Lombardi (gennaio aprile), Er. Cav. Srl (maggio giugno) e ATI CNS da luglio in poi. Dovendo approvare il bilancio 2016 entro il 30 aprile, è stato gioco forza redigere da parte dell’Ufficio Tecnico, un Piano Finanziario ricavato con dati storici per i primi sei mesi (la ditta Lombardi e la Er. Cav. Srl), non hanno presentato alcun Piano economico, mentre la nuova ditta che non si era ancora insediata, non aveva tutti gli elementi per presentare un P.E.F. preciso.

La legge di bilancio nel rispetto del principio che non può esserci distrazione di fondi, ha stabilito che le somme in più o in meno incassate per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani devono essere contabilizzate nei bilanci successivi, detraendo o aumentando il costo del PEF.

Le voci che compongono la TARI nel metodo normalizzato (quello cui siamo tenuti ad applicare obbligatoriamente da quest’anno) sono due: parte fissa e parte variabile; inoltre bisogna distinguere tra utenze domestiche e utenze non domestiche. Per arrivare alla determinazione dei costi del servizio e quindi alle tariffe si applicano formule stabilite dal ministero, composte da una serie di voci. Per es. il calcolo della quota fissa della tariffa binomia per le utenze domestiche si ottiene dalla seguente equazione:
TFd(n, S) = Qu i S * Ka(n) dove
TFd(n, S) indica Quota fissa della tariffa per l’utenza domestica con n componenti il nucleo familiare e una supeficie pari a S.
n = numero di componenti il nucleo familiare.
S = superficie reale dell’abitazione (mq).
Quf = Quota unitaria (£/mq), determinata dal rapporto costi fissi attribuibili alle utenze domestiche e la superficie totale delle abitazioni occupate dalle utenze medesime, corretta per il coefficiente di adattamento Ka
Dall’esempio sopra citato si intuisce che liquidare il problema dei costi con semplici battute è assurdo e scorretto.
Certamente l’Amministrazione per le tariffe, i costi per le utenze domestiche e non, relative al 2017, avrà la possibilità oltre che avere un PEF circostanziato, calibrare le aliquote tenendo conto delle diverse specificità.

E’ stata insediata una commissione di cittadini rappresentativa degli interessi presenti sul territorio il 22 settembre.
Ritornando alle false e sprovvedute dichiarazioni del sig. Fraccascia, gli chiediamo in quale Ente è stato adottato un provvedimento che sospendesse il pagamento dei tributi senza un giustificato motivo, per evitare il dissesto dell’Ente. Dove è mai stato previsto che le tariffe da applicare per l’anno in corso debbano essere deliberate dopo il termine previsto dalla legge per l’approvazione del bilancio?
Sono nozioni elementari che non richiedono una preparazione giuridica, ma un minimo di buon senso da parte di chi pensa di rappresentare una forza di Governo.
Chiediamo al sig. Antonio Fraccascia il documento da lui firmato con chi, quando e dove è stato concordato, perché non è mai stata convocata una riunione specifica sull’argomento e quando è stato fatto. Al coordinamento del 21 settembre erano presenti 7 iscritti tra cui l’assessore Dinapoli; dei 7 iscritti, solo 3 facenti parte dell’organismo. In quella circostanza anziché chiarire le sue posizioni, il sig. Fraccascia ha preferito abbandonare la riunione.
Ci hanno insegnato che il Partito è anche lo strumento per educare i cittadini a sentirsi parte di una comunità, a capirne le motivazioni alla base dei provvedimenti adottati e non a cavalcare un populismo becero senza costrutto e dannoso per i cittadini stessi.

Al sig. Fraccascia, alla Codacons, ai 5 Stelle, che stanno consigliando gli utenti di non pagare, chiediamo: quando per il mancato pagamento avranno gli accertamenti con sanzioni e interessi, chi li risarcirà?
Sig. Fraccascia sia conseguenziale ad un’assurda lotta che ha intrapreso con il gruppo consiliare che non hai votato e che pretende di rappresentare senza neanche consultare gli interessati.

Gruppo consiliare e Assessori PD

Potrebbero interessarti anche...