Insignito con Medaglia d’Onore l’acquavivese Vito Mastrorocco

Shares

Ieri, 2 Giugno 2017, in Piazza Unione Europea, a Messina, si è tenuta la solenne cerimonia del 71° Anniversario della Fondazione della Repubblica. Tra gli insigniti della Medaglia d’Onore Vito Mastrorocco di Acquaviva.

medaglia d'onore vito mastrorocco

foto: www.infomessina.it

Durante la cerimonia, tenutasi con la presenza delle Autorità religiose, civili e militari, rappresentanze delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, Associazioni Combattentistiche e d’Arma e scolaresche, il Prefetto di Messina ha consegnato dodici diplomi di Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana e tre Medaglie d’Onore, attribuite a cittadini italiani, militari e civili, nonché ai familiari dei deceduti deportati od internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.

medaglia d'onore vito mastroroccoTra gli insigniti delle Onnoreficenze anche in nostro concittadino Vito Mastrorocco di Acquaviva, che si rifiutò di piegarsi al fascismo e di aderire alla Repubblica Sociale. E per questo pagò con due anni di campo di concentramento in Germania. Faceva il professore ed era nato ad Acquaviva l’11 giugno del 1918, la medaglia è stata ritirata dalla figlia Annamaria.

Vito Mastrorocco, soldato di leva classe 1918, arruolato nel 1° battaglione mitraglieri con la qualifica di avvistatore viene assegnato al distretto militare di Tirana (Albania). Fatto prigioniero il 14.09.1943 dalla Wermacht, viene deportato nel campo di concentramento di Wietzendorf- Oflag 83, in bassa Sassonia dove è sottoposto a frequenti maltrattamenti e punizioni corporali.

Nell’ottobre 1943 viene avviato al campo di lavoro M-Stammlager XI b. A. K. o 6008 con il numero di prigioniero 196489. Nel campo le condizioni di vita erano durissime e intollerabili, l’alimentazione scadente e insufficiente al sostentamento, l’igiene pessima, le violenze continue e arbitrarie.

Nonostante i ripetuti e continui inviti si rifiuta di aderire alla Repubblica sociale italiana, asservita alla Germania nazista preferendo la dura prigionia. Combatte così la sua battaglia contro l’oppressione e la tirannia con le armi del coraggio, dell’onore militare e dell’amore per la Patria. Liberato dagli americani nell’aprile del 1945, resta nel campo fino al successivo agosto, per rientrare in Italia, con mezzi di fortuna nel settembre del 1945. Stremato dalla fatica e dalla fame, al rientro pesa solo 37 Kg.

il commento del sindaco davide carlucci a margine della onorificenza conferita a vito mastroroccoPer noi acquavivesi l’esempio di questo nostro concittadino che, dopo la guerra, fino alla morte nel 2004, si è tenuto dentro questa sua storia di uomo che non si è voluto piegare e ha continuato a fare la sua vita di sempre, ha un valore che non si può calcolare – ha commentato a margine dell’evento Davide Carlucci – come Sindaco di Acquaviva gli rendo onore.

Potrebbero interessarti anche...