Viaggio di “solo andata” con gli alunni della 5d Scuola primaria Luciani

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viaggio-di-sola-andataMartedì 7 Giugno, viaggio di “SOLO ANDATA”

di Silvia Laterza

Scuola primaria “Luciani”, classe 5D: c’è la recita di quinta elementare, i bimbi con le magliette rosse, le solite attese, l’entusiasmo dei nonni, l’emozione consueta sui volti dei genitori accorsi numerosi. Scene di vita che si ripetono nelle esistenze di ciascuno e che caratterizzano la fine di un percorso in quasi tutte le latitudini del nostro piccolo universo.

I bambini si siedono l’uno accanto all’altro a semicerchio, alle loro spalle c’è una scenografia di sbarchi, di mondi smembrati appesi ai fili di una storia instabile e accade l’imponderabile. Si spezza quel meccanismo noto e ormai stantio che vorrebbe emarginare la scuola a mero indottrinamento, ad apprendimento vacuo e slegato dai tempi. Inizia un viaggio, attraverso le voci di sedici di bambini di dieci anni, che ci conduce dolorosamente e con una intensità primordiale nelle teste, sui volti e nelle vite dei migranti.

Sì, a scuola, durante la “recita” di quinta elementare si può parlare di sbarchi, di orizzonti spezzati, di esistenze distrutte, di case fatte di cenere. In una quotidianità frammentata dall’egoismo e dalla dispersione si possono ancora recuperare i fili dell’accoglienza dell’altro, della solidarietà umana, della fratellanza e farne percorso comune, condiviso. L’impatto è evidente sul volto di tutti, la sensazione è la stessa di una doccia gelata, di uno schiaffo in pieno volto, non solo per il tema così attuale e intenso, quanto per quello che c’è “dietro”: l’idea della consapevolezza maturata da quei bambini, della loro coscienza educata nel senso più alto e più completo, che li renderà adulti migliori. E così, tra le poesie di Erri De Luca e Warsan Shire, le musiche di Ivano Fossati, Lucio Battisti e le ricostruzioni storiche di repertorio ci siamo ritrovati tutti nel “mare nostrum” della disperazione e della fuga, dell’attesa e della speranza, dell’abbandono e del miraggio.

Nessuno lascia la propria casa a meno che casa sua non siano le mandibole di uno squalo […] dovete capire che nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra” (Warsan Shire)

La scuola può ancora fare la differenza tra essere vivi ed essere umani.

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