Furti cavi Enel, 59 aziende di allevamento senza corrente. Carlucci al Prefetto: non ne possiamo più

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In seguito all’ennesimo furto di cavi elettrici di rame della rete Enel nelle campagne tra Acquaviva e Santeramo il Sindaco Carlucci chiede l’intervento del Prefetto

Dopo il furto dei cavi Enel dai tralicci dell’alta tensione che ha lasciato per circa tre settimane senza corrente elettrica le aziende agricole in Contrada Cimaglia, ancora colpite dai predoni del rame le zone rurali tra Acquaviva e Santeramo.

 Ne da notizia il Sindaco Carlucci con un appello rivolto al Prefetto. 

sindaco davide carlucciCi sono 59 aziende di allevamento tra Acquaviva e Santeramo senza corrente per l’ennesimo furto di cavi. non ne possiamo più. chiediamo alla prefettura di prendere consapevolezza della gravità della situazione e prendere le opportune misure. Ringrazio il Sindaco di Santeramo Fabrizio Baldassarre che ci ha segnalato il problema, i nostri agenti di polizia Municipale e la vigilanza campestre che sono sul posto, segnalateci eventuali gravi criticità. 

Un fenomeno, quello dei furti di rame, che sta mettendo in ginocchio il settore agricolo e zootecniche del nostro territorio.

Per combattere la piaga dei furti cavi Enel serve sicuramente un lavoro di intelligence, oltre all’impiego mirato ed efficiente di mezzi e risorse per colpire direttamente i collettori del rame. Ed è in questa prospettiva che il Governo, a novembre dello scorso anno, ha istituito l’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, un organismo che opera presso il dipartimento della Pubblica sicurezza, direzione centrale della Polizia criminale.

Tra i compiti dell’Osservatorio, le attività di monitoraggio, valutazione e analisi del fenomeno, ivi compresa l’esplorazione degli eventuali collegamenti tra i furti e la ricettazione di rame, di componenti metalliche o di altri materiali destinati all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici gestiti da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione/autorizzazione, e delle attività delle organizzazioni criminali nazionali ed internazionali. 

furti cavi enel aziende agricole e zootecniche

Tecnici Enel al lavoro

Ma anche questi sforzi, a ragion veduta, si sono rivelati insufficienti a porre rimedio ad una situazione con gravissime ripercussioni di natura economica e sociale e conseguenze per l’ordine e la sicurezza pubblica, che potrebbe legittimare il Prefetto a chiedere l’intervento dell’Esercito e della Protezione civile per scongiurare il ripetersi di questi episodi che mettono a dura prova le aziende agricole e zootecniche dell’intero territorio pugliese.

Un provvedimento per certi versi analogo venne assunto nel 2000 per fronteggiare il fenomeno criminale del contrabbando nella nostra regione, con quella che è passata alla storia come l’«Operazione Primavera», che portò alla sconfitta del contrabbando delle sigarette in Puglia e che è giusto ricordare come una grande vittoria dello Stato contro un fenomeno che aveva raggiunto una dimensione intollerabile, di autentico allarme sociale.

Già nel 2012, il deputato Michele Bordo, componente della Commissione Antimafia, dopo l’ennesimo furto di rame commesso nella campagne del Foggiano, aveva ipotizzato “una vera e propria dichiarazione di emergenza”per fronteggiare “l’ennesimo delitto commesso dai predoni del rame”“Pur impegnandosi allo stremo, l’Enel non sarà mai in grado di ripristinare le linee elettriche in tempo utile a scongiurare il rischio che i prodotti freschi marciscano nelle celle frigorifere delle aziende agricole, o che gli allevamenti non siano in grado di affrontare le quotidiane attività – sosteneva Bordo – Allo stesso modo, non si possono abbandonare decine di famiglie che vivono in campagna senza l’energia necessaria, in molti casi, ad attivare le pompe dei pozzi da dove arriva l’acqua corrente”.

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