Lista ABC: “La mozione sulla Cossetto e i tentativi di revisionismo storico della destra acquavivese”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalla Lista ABC di Acquaviva dopo l’approvazione in Consiglio Comunale della mozione sull’intitolazione di una via o una piazza a Norma Cossetto. 

COMUNICATO STAMPA
La mozione sulla Cossetto e i tentativi di revisionismo storico della destra acquavivese

La mozione sulla Cossetto e i tentativi di revisionismo storico della destra acquavivese

Il 29 gennaio scorso, a celebrazioni in corso delle vittime della barbarie nazifascista dello scorso secolo, il Consiglio comunale di Acquaviva ha approvato una mozione presentata da un consigliere di Fratelli d’Italia sull’intitolazione di una strada a Norma Cossetto, figlia di un gerarca fascista, uccisa in Istria nel 1943.

Una mozione che i nostri consiglieri comunali, Giuseppe Di Vietri e Leonardo Laterza, non hanno voluto votare, lasciando l’aula consiliare, in quanto politicamente e moralmente in disaccordo con la linea di condotta, storicamente assolutoria e revisionista, contenuta nella mozione (nonostante rimaneggiamenti e limature).

Purtroppo, la provocazione della destra reazionaria ha trovato terreno fertile ed è andata a segno trasformando il Consiglio comunale in quello che non è, una commissione storiografica deputata a stabilire e accertare fatti storici. Una provocazione bella e buona quella di presentare in aula una mozione così divisiva, visto che comunque esiste una Commissione comunale per la toponomastica che compie con i giusti tempi tutte le valutazioni e gli approfondimenti necessari.

Non vogliamo entrare nel merito di fatti storici ancora irrisolti e soprattutto oggetto di una fortissima caratterizzazione ideologica da parte di tutte le forze politiche di destra e dei movimenti estremisti ed extraparlamentari neofascisti.

Queste vicende e la storia di questa ragazza sono diventate una bandiera per questi soggetti politici che simultaneamente stanno presentando la medesima proposta in tutta Italia. Peccato che già esistano in quasi in tutti i Comuni, e tra questi anche ad Acquaviva, delle vie intitolate alle vittime delle foibe.

L’omicidio di Norma Cossetto è un crimine, questo fatto è fuori discussione, ma non si può prescindere dal contesto in cui maturò quel tragico crimine, contesto che viene sistematicamente dimenticato e calpestato proprio dalla rappresentazione che fa la destra di ciò che avvenne nel cosiddetto confine orientale.

Per non parlare della sospetta propensione quasi monomaniacale al ricordo che mortifica le nostre vicende e le nostre memorie di cittadini pugliesi che invece andrebbero salvate e raccontate. Noi pugliesi non possiamo dimenticare le 130 vittime ammazzate nel 1943 in città come Putignano, Altamura, o Barletta, in 29 massacri compiuti ad opera dei nazifascisti, come non possiamo dimenticare la figura del terlizzese don Pietro Pappagallo, Medaglia d’oro al merito civile, che a Roma salvò ebrei e antifascisti finendo ammazzato dai nazisti nell’Eccidio delle Fosse Ardeatine.

Fortunatamente la toponomastica non è l’unico modo di fare cultura e memoria. La nostra amministrazione comunale si è sempre distinta per aver organizzato tanti momenti di approfondimento e sensibilizzazione nel Giorno della Memoria, nel Giorno del Ricordo e in tante altre occasioni. Il ricordo, però, non può fare sconti ed essere lacunoso. Il ricordo non può prescindere dal fatto che quella terra, l’Istria, dal 1943 era una zona di occupazione nazista che si distinse per la violenza inaudita e la barbarie gratuita messa in atto dalla Wehrmacht e dai fascisti repubblichini, che qualcuno oggi per vie traverse tenta di riabilitare. Non può passare il mito degli “italiani brava gente” e degli “slavi barbari” che hanno morso la mano del padrone che li sfamava.

La condivisione della memoria, auspicata dal Sindaco Carlucci, non può prescindere dall’assunzione di responsabilità e dall’accettazione del fatto che i popoli e gli uomini che appoggiarono il nazismo ed il fascismo non sono storicamente e politicamente sullo stesso piano dei popoli e degli uomini che si opposero e combatterono queste ideologie.

Che crimini di guerra siano stati compiuti da tutte le parti è un fatto indiscusso e purtroppo una costante di qualsiasi conflitto ma i singoli episodi non possono portare alla condanna di un intero fenomeno storico e politico come il movimento partigiano o la Resistenza.

Un pugliese non può dimenticare che proprio ad Altamura le forze Alleate, britanniche ed americane, hanno addestrato quei partigiani titini che poi hanno risalito la penisola balcanica con una bandiera con una stella rossa per liberare la Jugoslavia dall’oppressore e non si può dimenticare che gli oppressori erano i nazisti tedeschi e i fascisti italiani.

Seppure senza colpe specifiche, Norma Cossetto, figlia di un gerarca fascista a capo dei locali oppressori in combutta con i nazisti, rappresentava una parte in causa ben definita per la fazione avversa e soprattutto per chi aveva subito per un ventennio la discriminazione razziale perpetrata dal regime fascista in quei territori.

Gli eredi contemporanei di quella parte, la destra nazionalista e populista, oggi compie una odiosa e sistematica strumentalizzazione delle vittime di quel periodo e delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, strumentalizzazione finalizzata ad intorbidire e riscrivere la storia di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, semplificando la complessa vicenda storica del confine orientale con l’obiettivo finale di equiparare le colpe e gli orrori del nazifascismo con i movimenti di resistenza.

Eppure, questa superficialità sta lentamente contagiando le menti ed i cuori di tanti che stanno cadendo nella trappola di una disarmante e disumana banalizzazione della storia. Forse dovremmo dedicare una via o una piazza ad Hannah Arendt per ricordare la lezione che ci ha insegnato: “la lezione della spaventosa, indicibile e inimmaginabile banalità del male”.

La mozione sulla Cossetto e i tentativi di revisionismo storico della destra acquavivese

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